DEPRESSIONE INTRAPPOLATA – Il bacino centro-occidentale del Mediterraneo resta in balia di un’ampia configurazione di bassa pressione, la stessa che ci trasciniamo oramai da diversi giorni dovuta all’impatto di un nucleo d’aria molto fredda d’estrazione baltico-russa: osservando il Meteosat, emerge la presenza di due minimi barici, il primo più importante nei pressi della Corsica ed il secondo sul Mar Ionio. L’instabilità si è manifestata in modo più incisivo in prossimità di queste spirali cicloniche, ancora ricche d’aria piuttosto fredda in quota. Nel complesso tutta la configurazione ciclonica perde decisamente smalto, per via del fatto che non giunge più l’alimentazione d’aria fredda dalle alte latitudini. A nord si è infatti insediato un vasto anticiclone, con massimi barici situati sulle Isole Britanniche, che contribuisce a bloccare il flusso perturbato atlantico.
NORD ITALIA, TORNA IL SOLE – L’influenza della depressione mediterranea, data la posizione dei due minimi barici in precedenza descritti, si è mostrata maggiore sulle regioni meridionali e sulle due Isole Maggiori, con instabilità vivace associata a rovesci temporaleschi e spruzzate di neve sui rilievi al di sopra dei 600-800 metri. Il tempo è invece migliorato, seppur temporaneamente sulle regioni centro-settentrionali, anche se non mancati annuvolamenti temporaneamente consistenti lungo le aree interne del medio versante tirrenico, specie nelle ore pomeridiane. Il sole è stato assoluto protagonista al Nord, salvo innocue velature ed addensamenti residui in mattina sul cuneese: la radiazione solare, che inizia ad essere importante quando siamo alle soglie dell’inizio della primavera, ha contribuito ad accelerare la fusione delle neve in Val Padana, laddove ancora presente.