RISVEGLIO ATLANTICO Le correnti più miti ed umide occidentali suonano la sveglia sul Nord Europa, dopo un periodo contraddistinto dal predominio delle correnti settentrionali, che hanno trascinato diversi impulsi d’aria fredda, di cui l’ultimo associato al vortice di bassa pressione ancora attualmente in azione sul Mediterraneo, fra lo Ionio e la Grecia ove sono in atto molti tempor.
Il treno di perturbazioni atlantiche riprende a scorrere ad alte latitudini, con un primo consistente ammasso nuvoloso che dalle Isole Britanniche si è spinto verso la Penisola Scandinava, inserito entro una depressione centrata sul Mare di Norvegia. L’inserimento dell’anticiclone verso le nazioni centro-occidentali europee impedisce al flusso oceanico di invadere con decisione il Vecchio Continente, ma questa situazione tenderà a mutare da qui a fine mese: il Mediterraneo risulterà probabilmente essere nel mirino della circolazione perturbata atlantica, ma prima si dovrà pian piano erodere il promontorio d’alta pressione.
L’anticiclone sta spingendo con forza sull’Italia, ma è ancora il vortice di bassa pressione a condizionare lo scenario: il perno della bassa pressione si è ormai spostato sullo Ionio con i maggiori temporali che si sono trasferiti verso la Grecia. In generale, sono solo le regioni meridionali ed in parte i versanti centrali adriatici a risentire dell’instabilità associata alla spirale perturbata.
Sul resto del Paese il bel tempo è tornato a dominare, ma l’elevato gradiente barico fra l’entrante anticiclone e la depressione sullo Ionio incentiva l’insistenza di forti venti settentrionali su gran parte del Centro-Sud. L’aria più fredda, entrata ormai ovunque grazie allo slittamento a sud/est del minimo barico, ha favorito ulteriori spruzzate di neve sui rilievi centrali appenninici, localmente a quote inferiori ai 1500 metri.