L’anticiclone è confinato sulle aree più occidentali dell’Europa e stenta per il momento ad espandersi verso est, anche se continua a sfoderare la sua protezione per quanto concerne i settori pirenaici e la Penisola Iberica. Aria calda continua ad essere convogliata sulle zone meridionali iberiche, dove si sono raggiunte punte di 30-31 gradi. Sul resto del Continente continua a predominare una circolazione d’aria fresca ed instabile
Un nuovo ammasso perturbato ha così approfittato della fragilità del campo barico, avendo modo di fare ingresso verso l’Italia attraverso la Francia. Si è generato mulinello depressionario, tra il Mar Ligure ed il Golfo del Leone, che ha dato energia alla perturbazione, con precipitazioni di un certo rilievo tra la Liguria, l’Alto Appennino e la Toscana.
Nevicate hanno interessato le aree montane dell’Appennino Settentrionale, mentre mercoledì era toccato alla parte centrale della dorsale appenninica. In occasione dei fenomeni più intensi, che hanno colpito soprattutto l’entroterra ligure, i fiocchi hanno localmente fatto la loro comparsa fino attorno agli 800-1000 metri, anche se la quota degli accumuli è segnalata in genere al di sopra dei 1200 metri d’altezza.