L’AFFONDO ATLANTICO – Ormai appare ben evidente l’assalto a latitudini sempre più basse delle correnti perturbate atlantiche, che stanno gradualmente mettendo in crisi il dominio anticiclonico di matrice sub-tropicale sul Mediterraneo, costretto sulla difensiva ad arretrare verso sud/est. E’ l’effetto dell’avanzata di una saccatura nord-atlantica, coadiuvata dalla spinta di correnti più fredde d’estrazione polare-marittima. La presenza di quest’aria più fredda in quota è testimoniata dall’insieme di nuvolosità irregolare a forma tondeggiante, ben riconoscibile sul Regno Unito e sulla Francia nord-occidentale. Lo spostamento di queste masse d’aria nordiche andrà attentamente monitorato, in quanto una parte di quest’aria fredda riuscirà a sconfinare verso il Mediterraneo Centrale, causando quel primo assaggio di maltempo simil-invernale che si realizzerà a partire da domenica.
ITALIA, COMINCIATO PEGGIORAMENTO – Un primo impulso perturbato più organizzato si avvicina all’Arco Alpino, ma le condizioni meteo hanno già mostrato evidenti sintomi di cambiamento su parte dell’Italia, per l’afflusso di correnti più umide meridionali pre-frontali. I cieli si sono così offuscati non solo sulle regioni settentrionali, ma anche su gran parte dei versanti centro-settentrionali tirrenici, mentre lungo le Adriatiche ed al Sud hanno invece ampi sprazzi di sereno: le temperature restano miti e molto al di sopra delle medie, con punte ancora sopra i 25 gradi in alcune località del Meridione. Dicevamo del peggioramento, con la copertura nuvolosa è divenuta gradualmente più compatta con il trascorrere delle ore al Nord e sull’Alta Toscana, ove ha dato origine a piovaschi a carattere sparso. Da segnalare accumuli di 30-40 mm giornalieri sul Levante Ligure, nell’immediato entroterra del Tigullio appena alle spalle di Rapallo.