La saccatura ciclonica, protesa da giorni fin sul Mediterraneo Occidentale ed il Nord Africa, tende progressivamente a spostarsi verso est, sotto la spinta dell’ala anticiclonica azzorriana, la quale bussa la porta con decisione verso la Penisola Iberica. Questa dinamica determinerà un imminente miglioramento su gran parte del Centro-Nord, per l’attenuazione delle persistenti correnti umide da sud/ovest d’estrazione oceanica.
La giornata odierna è stata contraddistinta da un lungo serpentone nuvoloso proteso dalla Sardegna verso il Tirreno, lungo la fascia di confluenza che separa le masse d’aria più fredde, in scorrimento sul Nord Italia, da quelle più temperate afro-mediterranee che risalgono la china fin sulle estreme regioni meridionali.
Un progressivo miglioramento ha interessato il Nord-Ovest, con maggiori schiarite lungo il Piemonte ed i settori alpini centro-occidentali, mentre residui nuclei temporaleschi hanno colpito le zone del Ponente Ligure. Durante la giornata ampi rasserenamenti si sono estesi anche verso la Sardegna, dopo la fase piovosa temporalesca delle prime ore mattutine, anche se colpi di coda temporaleschi non sono mancati sulle coste nord-occidentali..
Le maggiori precipitazioni hanno invece interessato le zone toscane centro-settentrionali, ove la pioggia continua è stata accentuata dall’attività temporalesca che a lunghi tratti si è generati nei pressi delle zone costiere. I maggiori accumuli hanno colpito il Mugello, ove si sono localmente superati i 50 millimetri. Si tratta dell’ennesima giornata perturbata su queste zone, tanto che in 4-5 giorni non mancano le località che hanno addirittura raggiunto cifre importanti sui 200 millimetri.
Tali fenomeni sono risultati ancora nevosi in montagna lungo tutto l’Appennino Settentrionale: le importanti nevicate cadute negli ultimi giorni hanno fatto raggiungere uno spessore notevolissimo del manto nevoso già all’altitudine di 1500 metri, tanto che non mancano picchi addirittura superiori ai 2 metri in alcune zone dei rilievi del pistoiese, del Garfagnana e delle Apuane.
Queste precipitazioni così ingenti sull’Appennino Tosco-Emiliano sono alla base delle piene dei fiumi Secchia e Panaro. Anche il fiume Reno ha registrato una rara piena rompendo gli argini nel comune di Malabergo, nel bolognese, ma l’esondazione fortunatamente si è sfogata in aperta campagna, sebbene non siano mancati interventi precauzionali nell’area urbana.
Rammentiamo che le precipitazioni odierne sono state solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, in quanto determinante è risultato il forte e persistente maltempo avuto nei giorni scorsi su tali zone, ma in genere su buona parte del Centro-Nord. Quest’oggi non si sono avuti fenomeni così intensi ed estremi in nessuna zona, poiché la fase perturbata va allentando la presa e con essa anche i fortissimi venti che ieri hanno determinato le eccezionali maree su Venezia e persino su Trieste.
Ora il fronte del maltempo è atteso in spostamento sul Sud Peninsulare e sulla Sicilia, risparmiato negli ultimi giorni. La fascia nuvolosa si va spostando sul Sud, ove tuttavia interverrà a supporto una forte perturbazione temporalesca in risalita dal Mar Libico. Lo spostamento verso est della sacca ciclonica incentiverà una profonda ciclogenesi, attualmente sul Mar Libico ed in risalita verso il Mar Ionio, alimentata da masse d’aria più calde ed umide nei bassi strati. I forti contrasti termici interesseranno anche parte delle nostre regioni, specie i versanti ionici di Puglia e Calabria, ove non sono esclusi locali nubifragi, specie nella tarda sera-notte di domani.