La giornata odierna mostrerà connotati certamente differenti da quanto occorso nelle ultime settimane. La strenue resistenza anticiclonica subirà un ulteriore strappo, evidente da giorni ma ben poco fruttuoso in termini di precipitazioni. Salvo locali passaggi nuvolosi da Ovest verso Est, talvolta associati a delle precipitazioni sulle regioni Settentrionali, la cupola stabilizzante ha permesso il mantenimento di condizioni climatiche estremamente secche, acuendo una situazione che và protraendosi dalla pregressa stagione autunnale.
La mattinata odierna mostra comunque pesanti segnali di cambiamento, specie al Nord, sulla Toscana e la Sardegna. L’osservazione satellitare del primo mattino mostra inequivocabilmente la presenza di un vasto sistema frontale adagiarsi sulle regioni del Nordovest ed in procinto d’abbordare la Sardegna e l’alto Tirreno.
Una perturbazione preceduta, appena ieri, da un intenso flusso di correnti meridionali in quota, figlie di un temporaneo richiamo stabilizzante subtropicale innescato dall’avvento dall’ondulazione ciclonica oceanica tra il Portogallo e la Penisola Iberica. Trova così spiegazione l’aumento termico, talvolta notevole, registrato in tutte le nostre regioni, soprattutto al Centro Sud, laddove, diffusamente, le temperature hanno sfiorato valori simil-primaverili. Tante sono difatti le stazioni che hanno registrato i 20 gradi di massima.
Al Settentrione, invece, il richiamo caldo-umido pre-frontale ha assunto connotati differenti, apportando nuvolosità medio bassa, col cielo diffusamente coperto, e locali pioviggini. Alla notte, poi, le blande precipitazioni si sono tramute in fenomeni di maggiore intensità, in attesa delle vere piogge, persistenti e diffuse, che giungono con le prime ore del mattino.
V’è da dire che oramai s’è giunti in quella fase di previsione basata sull’osservazione satellitare, ossia del nowcasting. Spesso, difatti, i modelli di previsione, seppure a scala locale, mal interpretano fenomeni legati ad una scala di fattori di fondamentale importanza, quali ad esempio l’accentuata influenza orografica qualora si verifichino determinate correnti al suolo ed in quota.
L’intenso e sostenuto flusso di fresche correnti Nord Atlantiche, al seguito della suddetta ondulazione ciclonica, andranno ad isolare un profondo minimo di pressione in quota, poco ad Ovest della Sardegna. Correnti Nord occidentali porteranno pertanto un calo termico al Nordovest e sull’alto Tirreno, mentre sul resto della Penisola giungeranno umide, ma certamente più miti, correnti Sud occidentali.
Condizione che acuirà i contrasti termici e che darà origine a locali temporali. Le regioni maggiormente a rischio sono rappresentate dalla Liguria, specie i settori di Levante, l’alta Lombardia, zone dei Grandi Laghi Alpini in primis, l’Emilia, le coste Toscane, fin verso l’alto Lazio, e la Sardegna occidentale. Piogge che, al pomeriggio, andranno ad interessare l’alto Adige, la pianura veneta, con nevicate sui rilievi alpini del Nordest a quote superiori ai 1600 m, mentre ad Ovest si assisterà ad un’attenuazione della fenomenologia. Così come precipitazioni a carattere sparso si porteranno sull’Umbria, le Marche, costa campana e lucana.
Altrove avremo invece un aumento della nuvolosità, tuttavia, specie sui settori Adriatici dall’Abruzzo fin verso la Puglia, non sono previsti fenomeni. Sicilia compresa.