NOCCIOLO ARTICO – Il lago depressionario d’estrazione artica, colmo d’aria molto fredda in quota, si è leggermente spostato verso est: ora il perno del nucleo ciclonico si trova fra la Germania e l’Italia Centro-Settentrionale, mentre ieri lo ritrovavamo centrato sulla Francia. Di conseguenza un parziale miglioramento si affaccia tra Gran Bretagna ed il nord della Francia, per effetto delle propaggini orientali dell’anticiclone atlantico, mentre l’Italia è entrata più direttamente nell’orbita della depressione artica, con nuova recrudescenza instabile dovuta all’ingresso di un consistente afflusso d’aria fredda. Va detto che la circolazione depressionaria non è più alimentata dalle correnti fredde delle alte latitudini e pertanto gradualmente inizierà a smorzarsi e a perdere vigore nel suo movimento verso levante.
APICE DEL FREDDO ECCEZIONALE – Dopo quanto accaduto ieri, un nuovo consistente apporto d’aria artica è penetrato sull’Italia, risultando ancor più ficcante e generando un’attiva circolazione depressionaria al suolo al momento centrata tra il Mar Ligure e l’Alto Tirreno: se gli effetti eclatanti connessi al freddo fuori stagione si limitavano ieri alle regioni settentrionali, in questo sabato 25 maggio l’impulso artico ha sfondato a latitudini ancor più basse influenzando direttamente anche le regioni centrali. L’aspetto meteo più significativo è legato alle nevicate a quote piuttosto basse per il periodo sulla dorsale appenninica: nelle ultime ore la neve è scesa sotto i 1500 metri anche su molte aree dell’Appennino Centrale. Su molte località anche di pianura del Nord e della Toscana le temperature hanno faticato a salire al di sopra dei 10-12 gradi.