PRIMAVERA TORNA IN EUROPA – L’espansione del promontorio anticiclonico è garante del ritorno della stabilità piena non solo sulle nazioni occidentali, ma anche su parte del comparto centrale del Continente. I massimi di pressione si sono portati tra Francia, Germania e zone alpine con temperature tornate rapidamente a salire e punte fino a 22 gradi sul sud-ovest del territorio francese. Un vortice di bassa pressione influenza parte della Penisola Iberica, contribuendo nel contempo a richiamare correnti meridionali responsabili del tepore particolarmente accentuato sul nord della Spagna (leggi qui l’approfondimento). La saccatura artica tende a sfilare verso levante, ma con aria fredda che continua ad affluire sull’Est Europa: il nocciolo gelido, che ha attraversato ieri parte dell’Italia, si va isolando sull’Egeo.
RESIDUA INSTABILITA’ SULL’ITALIA – Le regioni adriatiche e quelle meridionali hanno ancora interessato dell’afflusso freddo di provenienza balcanica, ben meno attivo in termini d’instabilità rispetto alle 24 ore precedenti. Il sole ha dominato la scena su tutto il Nord, gran parte delle regioni centrali e la Sardegna: il diffuso soleggiamento ha favorito l’ulteriore aumento delle temperature, che in diversi casi si sono spinte su valori al di sopra dei 20 gradi in Val Padana, mentre punte di 23-24 gradi si sono misurate ad Aosta e Bolzano. E’ tornato il tepore al Nord, mentre il freddo invernale ha insistito al Sud: l’Appennino Meridionale è stato colpito da nevicate che localmente hanno raggiunto le aree collinari, anche per quanto concerne i rilievi settentrionali della Sicilia (leggi qui l’approfondimento).
GRAN NEVE IN APPENNINO – Non solo tanto freddo, ma anche copiose nevicate: il colpo di coda invernale ha infatti visto cadere precipitazioni nevose importanti specie sulla dorsale centrale appenninica, fra Abruzzo e Molise. Nonostante la brevità del peggioramento, a quote superiori ai 1500 metri è caduto anche oltre mezzo metro di neve fresca.