Il maltempo, previsto e annunciato con largo anticipo, si è puntualmente manifestato. Dopo aver colpito le regioni centro settentrionali, determinando localmente danni e disagi, si è trasferito al sud ed ora si sta allontanando sull’Egeo. Grosse celle temporalesche continuano a gravitare sullo Ionio, stringendo in un assedio di pioggia che si protrae dalla scorsa notte la Sicilia e la Calabria. Un’appendice temporalesca si è espansa sul Salento e non sono mancati dei fenomeni neppure in Basilicata.
La situazione è destinata a migliorare, rapidamente, durante la giornata. Già nel pomeriggio osserveremo prevalenti schiarite affermarsi in tutto il settore. Miglioramento che è già intervenuto nelle altre regioni, grazie alla timida espansione di una propaggine anticiclonica. Giusto definirla timida perché il perno strutturale è ben distante dall’Italia: si trova a ridosso del Portogallo e fatica a prendere possesso persino dell’Europa occidentale.
Il flusso perturbato atlantico ha guadagnato svariate centinaia di chilometri verso sud, sfruttando l’azione motrice dell’ampio Vortice Ciclonico Islandese. Vortice che ha risucchiato una massa d’aria assai fredda dall’Artico, i cui effetti si sono propagati alle Isole Britanniche. A quelle latitudini si percepiscono i primi sentori tardo autunnali, se non addirittura i primi brividi invernali.
Tornando a noi, giusto dirvi che i fronti perturbati continueranno sì a lambirci, ma dovranno accontentarsi di sbattere contro le Alpi. Un ostacolo difficilmente sormontabile, lo sappiamo, ragion per cui è lecito attendersi dei risultati – in termini di maltempo – quasi esclusivamente lungo i confini. Attualmente, ad esempio, osserviamo una prima perturbazione che scontrandosi sul baluardo montano sta generando ampie velature sin sulla Val Padana, mentre i fenomeni rimangono confinati oltralpe e sui crinali. Qui non mancherà occasione per delle nevicate attorno ai 1800 metri.
Le temperature risentiranno della vibrante ventilazione occidentale, che risulterà più marcata ovviamente sui mari di ponente ed in particolare a ridosso della Sardegna. I valori più alti si otterranno – complice anche un discreto effetto favonico – sul versante ionico della Sicilia: almeno 27-28°C.