Il maltempo ha colpito in maniera decisa le estreme regioni meridionali, a causa di una profonda circolazione depressionaria risalita direttamente dal Mar Libico lungo il ramo ascendente della profonda saccatura da più giorni protesa verso il Mediterraneo ed il Nord Africa. La ciclogenesi è stata innescata dalla penetrazione dell’aria più fredda d’origine atlantica fin sull’entroterra tunisino e libico
L’occhio del ciclone, seguendo le dinamiche della corrente a getto sub-tropicale, si è portato verso il Mar Ionio ed attualmente ha raggiunto l’Adriatico Meridionale. L’evoluzione è stata un po’ più lenta del previsto: nella prima parte della giornata gran parte del Sud Peninsulare (ad esclusione di buona parte della Campania) e la Sicilia Orientale sono stati interessati da piogge e temporali battenti.
Attualmente la girandola perturbata coinvolge ancora la Puglia, mentre ampie aperture del cielo si sono fatte strada sulle restanti regioni meridionali, seppure in un contesto di spiccata variabilità. Nelle ultime 24 ore le piogge cadute sono risultate localmente molto ingenti, con picchi di 78 millimetri a Brindisi, 62 millimetri a Messina e 58 a Bari. Queste zone sono state più direttamente colpite dalle bombe di vapore temporalesche sviluppatesi sul Mar Ionio: i nubifragi hanno colpito in maniera rilevante anche il Salento, soprattutto nelle prime ore dell’alba quando anche il vento ha creato particolari disagi per alberi abbattuti.
Il vento ha investito anche la Sicilia, provocando notevoli disagi ai collegamenti marittimi ed interrompendo il traffico con Lampedusa, Pantelleria e le Isole Eolie. I venti intensi sono stati generati dal notevolissimo gradiente barico causato dal minimo di pressione che ha toccato i livelli più bassi sullo Ionio, in prossimità delle coste salentine, con circa 990 hPa. L’evoluzione dello schema barico ha richiamato forti correnti settentrionali e solo il Salento è stato investito da venti opposti meridionali.
Nel contempo le condizioni meteo sono in imminente cambiamento sul resto d’Italia. Dopo la transitoria pausa di tempo buono, la parte avanzata di un nuovo fronte atlantico ha già raggiunto gran parte del Nord, la Toscana e la Sardegna. Si tratta di un sistema perturbato convogliato dal nuovo abbassamento di latitudine del flusso atlantico, grazie all’affondo di una nuova profonda area di Bassa Pressione centrata in corrispondenza delle Isole Britanniche.
Non si hanno ancora precipitazioni di rilievo, anche se in Val d’Aosta si registrano già le prime cadute di neve fin verso il fondovalle. Le piogge si attiveranno molto presto anche tra il Levante Ligure e l’Alta Toscana, oltre che sui settori occidentali della Sardegna
Come ampiamente annunciato, il nuovo sistema perturbato non colpirà in misura particolarmente diretta il Nord, poiché sospinto da un flusso prettamente occidentale. Sulla Val Padana occidentale la scarsità di precipitazioni limiterà ulteriormente le probabilità di locali precipitazioni fino a quote relativamente basse, stanti le temperature massime odierne che si sono mantenute basse in pianura, in genere attorno ai 5-7 gradi. Manca tuttavia anche un buon cuscinetto freddo in pianura, elemento necessario per l’arrivo della neve fino alle zone di pianura. Il fronte perturbato colpirà invece in misura più diretta le regioni centrali tirreniche, ben esposte al flusso occidentale a tutte le quote, che diverrà piuttosto sostenuto anche a livello del suolo, innescando mareggiate specie sulle coste laziali e campane.