ANTICICLONE INVADE EUROPA – E’ decisamente vasta l’area occupata dal campo d’alta pressioni, il cui centro motore si trova addirittura posizionato tra le Isole Britanniche ed il Mare del Nord. Il predominio anticiclonico risulta infatti decisamente solido anche in quelle aree dell’Europa Centro-Settentrionale dove s’individua un tappeto di nubi basse. Si tratta dei classici strati nuvolosi legati alla stabilità ed al ristagno d’aria umida nei bassi strati, che si realizzano facilmente nel periodo invernale proprio con le alte pressioni in condizioni di scarsa ventilazione. Il vasto anticiclone relega le perturbazioni atlantiche ai margini della scena europea, costrette a transitare più a nord del 60° parallelo. Tale situazione però muterà con il trascorrere dei giorni, in quanto la struttura anticiclonica è destinata a perder forza così da consentire le intrusioni perturbate atlantiche.
ITALIA ANCORA DIVISA IN DUE – La nostra Penisola si trova per il momento sul bordo orientale del vasto anticiclone euro-atlantico e risente quindi parzialmente del flusso freddo artico che ancora scorre dalla Russia verso l’Europa Orientale e l’Egeo. Il bel tempo prevale sul Settentrione, ma ormai anche su gran parte del Centro Italia, la Sardegna e le aree tirreniche con temperature prontamente risalite soprattutto per quanto concerne le massime diurne, tranne valori ancora piuttosto bassi sulle aree innevate della Val Padana. Le regioni del Sud e parte dei versanti centrali adriatici restano invece ancora alle prese con la variabilità indotta da sbuffi di correnti settentrionali, tuttavia ben meno fredde di quelle che ieri avevano portato venti di tramontana burrascosi e soprattutto nevicate localmente copiose fino a bassa quota, con fioccate fin sulla costa.
VIVACITA’ DOPO META’ SETTIMANA – L’alta pressione durerà lo spazio solo di qualche giorno ed il cambiamento a seguire proverrà da crescenti infiltrazioni atlantiche: ciò non significa che non avremo il ritorno del freddo, ma ritroveremo piogge e anche la neve sui rilievi, specie quelli alpini.