Sono le ultime ore di caldo opprimente quelle che hanno caratterizzato la giornata odierna sull’Italia: la parte avanzata di un fronte temporalesco, molto organizzato, è giunta sulle Alpi Occidentali, aprendo la danza di quello che sarà il forte peggioramento che, nel corso delle prossime ore, porterà ad un’accentuazione della fenomenologia su monti e zone pedemontane del Nord-Ovest. Il forte surriscaldato ha provocato qualche sporadico temporale anche in alcune aree appenniniche.
L’intenso fronte atlantico ha sfogato tutta la sua violenza, a suon di temporali, tra la Francia e la Germania: questa attiva linea temporalesca rappresenta d’altronde la linea di confine lungo la quale si fronteggiano masse d’aria estremamente diversa. Ormai sono svariati giorni che furiosi temporali si abbattono su molte aree dell’Europa Centro-Occidentale ma questi settori, a differenza del Mediterraneo, sono rimaste inevitabilmente ai margini rispetto alla protezione anticiclonica africana.
Questo non ha evitato all’alito sub-tropicale di raggiungere le medie latitudini continentali, ma la fragilità dell’anticiclone e gli spifferi atlantici hanno contribuito a mantenere attivo un canale di forti contrasti, ideali per scatenare temporali. Ora la fase instabile si è acutizzata per l’ingresso dell’impulso perturbato più importante, legato alla saccatura che, dopo essere rimasta per giorni bloccata ad ovest, si è ora data una mossa spostandosi verso levante, anche per la spinta dovuta ad un energico afflusso freddo in discesa dalle alte latitudini che percorre il bordo occidentale della stessa onda ciclonica.