L’onda depressionaria, protesa dal Nord Europa alla parte nord-occidentale dell’Africa, va un po’ perdendo di vitalità. L’elemento di maggior peso è costituito dalla progressiva attenuazione del flusso d’aria artica che ha rifornito la saccatura per tutto il week-end, fino a farla sprofondare verso il cuore del Mediterraneo Occidentale.
L’affondo meridiano sull’Europa Sud-Occidentale ha contribuito a far risalire aria calda di matrice nord-africana verso l’Europa Orientale ed i Balcani: nella giornata odierna spiccano temperature notevoli come i 24 gradi di Belgrado o i 22 gradi di Bucarest, raggiunti anche in presenza di cieli nuvolosi. La differenza rispetto ad una settimana fa risulta davvero notevole, se si pensa che in diverse zone dell’Est Europeo la neve cadeva fino a quote molto basse.
L’afflusso d’aria fredda lungo le coste occidentali europee sta venendo meno a causa del coricamento dell’Alta Pressione oceanica, non più ben protesa sui meridiani, ma in fase di coricamento verso le Isole Britanniche e la Francia. L’operazione espansiva dell’anticiclone oceanico verso l’Europa Centro-Occidentale proseguirà, tanto che la saccatura tenderà ad un’inevitabile frattura ed un nocciolo ciclonico si andrà ad isolare sulla parte occidentale del Mediterraneo, in prossimità delle Isole Baleari.
Le redini del tempo sull’Italia saranno dunque prese da quell’area vorticosa a spirale, ben visibile dal Meteosat fra la Spagna Orientale e le Baleari, che avanzerà solo di poco verso est, quel tanto sufficiente da determinante un peggioramento significativo su varie regioni della Penisola. Per il momento il nostro Paese ha potuto godere di una piccola pausa di transizione, dopo il passaggio perturbato del week-end, che ha lasciato dietro di sé una consistente scia di precipitazioni sulle aree alpine centro-orientali e sulla Toscana.
Gli apporti nevosi in quota sulle Alpi sono stati di notevole rilievo, in considerazione di precipitazioni abbondanti che hanno raggiunto accumuli persino di tre cifre nell’arco di nemmeno 48 ore. La quota neve relativamente alta ha contribuito all’ingrossamento dei corsi d’acqua, ma senza creare particolari problemi. Qualche problema in più sull’Emilia per i fiumi Secchia e Panaro, i quali hanno raggiunto livelli di piena sul modenese, ma rammentiamo che la neve sul Nord Appennino cadeva a quote ancor più alte, considerando che ai quasi 2200 metri del Monte Cimone, ieri, le precipitazioni cadevano sotto forma liquida.
Quest’oggi l’Italia sta così godendo di un sostanziale intervallo, anche se in mattinata le precipitazioni hanno continuato a cadere sul Triveneto e su parte del Sud: in quest’ultimo caso i fenomeni sono stati riportati dalla risalita di stratificazioni nuvolose dal Nord Africa. Prosegue su gran parte del Centro-Sud l’avvezione d’aria calda, con temperature che hanno raggiunto anche oggi punte di 24-25 gradi, soprattutto tra Puglia, Calabria e Sicilia. Sull’Isola ha fatto anche notizia, inoltre, il forte vento di Scirocco, che ha creato non pochi disagi nella scorsa notte sulla città di Palermo e diverse zone del circondario.