L’attesa previsionale è stata rispettata e la configurazione barica conforme alla più classica giornata primaverile. Le temperature sono attese in lieve aumento nei valori massimi, oltre i 20 gradi su molte regioni, mentre quelle minime, complice l’assenza di copertura nuvolosa, ventilazione pressoché nulla oppure le nebbie in valli e pianure, saranno un po’ al di sotto delle medie stagionali. In talune località di pianura si potrà avvicinare facilmente lo zero.
Eppure non si tratta del classico schema anticiclonico, con alta delle Azzorre disposta lungo i paralleli del Mediterraneo, bensì di un vasto ponte stabilizzante tra l’oceanico ed un’alta pressione continentale sulla Russia europea. Ora si assiste ad un rafforzamenti sull’Europa Centro occidentale, poco a Nord dell’arco alpino, mentre sul basso Mediterraneo si è definitivamente esaurita l’azione destabilizzante ciclonica che per giorni ha tenuto in scacco le regioni meridionali.
In merito a ciò va detto che molte regioni, in particolare i settori tirrenici, hanno avuto, da inizio anno, precipitazioni in media o superiori, mentre quelle Settentrionali, specie i settori occidentali, persistono in un deficit idrico che si protrae addirittura dalla scorsa primavera.
Per quel che concerne i tempo odierno, l’immagine satellitare del primo mattino è piuttosto eloquente. Uno Stivale sgombro da nubi significative e così sarà per il resto della giornata. Tra il pomeriggio e la sera locali addensamenti potranno ancora interessare la Calabria ionica e la Sicilia orientale, tuttavia non sono attesi ulteriori fenomeni.
Un baluardo apparentemente insormontabile, eppure, a latitudini Settentrionali, si prepara quello che potrà senza dubbio essere definito il colpo di coda di un inverno avaro d’aria fredda sui nostri mari. Il minimo di pressione poco a Nord dell’Islanda andrà rafforzandosi nel corso dei prossimi giorni, in particolare nel weekend, portandosi verso la Penisola Scandinava.
Sulla Groenlandia aumenterà la pressione e l’alta delle Azzorre coglierà la palla al balzo nel lanciarsi in proiezione meridiana. Conseguenza sarà lo scivolamento verso Sud del vasto nucleo Scandinavo alimentato da aria fredda Artico-Marittima. Massa che si getterà sul Mediterraneo, arrecando un deciso peggioramento del tempo di chiaro stampo invernale. Vi saranno addirittura nevicate a quote medio bassi sulle Alpi, medie in Appennino.
Insomma, visto che il tempo settimanale sarà segnato dal predominio anticiclonico, avremo occasione di proiettarci nel medio termine alla ricerca di un inverno finora latitante.