E’ da tanto che, solo per una piccola rinfrescata, non si esultava con tal vigoria. Si era stanchi di tutto quel caldo e, dati alla mano, possiamo definire questa lunga ondata di calore “eccezionale”. Da lontano si potrebbe paragonare al 2003, perché così come accadde allora è caduto qualche record. Per esempio su Genova Sestri, ove ieri la massima è stata di 35.6°C contro i 35.4 registrati nel 1971. Si può quindi parlare, per la stazione in oggetto, di record assoluto per il trentennio di riferimento 60/90. Ma non solo le massime, anche le minime.
Spostiamoci ad esempio nel Friuli Venezia Giulia e nell’Udinese, nei giorni scorsi, difficilmente sono calate sotto i 25 gradi. Ripercorrendo le stagioni estive a ritroso, per trovare simil valori dobbiamo giungere alla terribile estate 2003. Ma allora, a differenza d’oggi, il caldo fu spesso torrido. Quest’ondata di caldo è stata invece caratterizzata da elevatissimi tassi d’umidità. E quindi dall’afa.
Ma finalmente c’è una tregua. Forse più di una semplice pausa. E non a caso abbiamo utilizzato il termine “tregua”. Oggi e domani farà meno caldo, ma poi, mercoledì, tornerà l’Anticiclone africano e tra giovedì e venerdì il termometro schizzerà rapidamente all’insù. Ora una buona notizia. Probabilmente, osservano le proiezioni termiche, non verranno raggiunti i picchi di quest’ultimi giorni ed il caldo risulterà più sopportabile. E poi, guardando i modelli, ne deduciamo che l’ennesima fiammata anticiclonica potrebbe risolversi nell’arco di qualche giorno.
Proviamo a spiegarvene la causa, sperando di risultare comprensibili. La persistenza anticiclonica attuale è stata causata da un sistema di Basse Pressioni, piuttosto profonde, ubicato tra l’Islanda e le Isole Britanniche. Approfondendosi verso sud, verso l’Atlantico portoghese, s’è creata la peggiore delle configurazioni estive: un’impennata dell’Anticiclone africano. La spinta a nord ha fatto sì che una bolla d’aria rovente sia giunta nelle nostre regioni, acuendo ulteriormente quel caldo presente fin dalla fine di Giugno.
Da ieri quelle Basse Pressioni hanno un attimino tirato il freno e sull’Europa centro occidentale ha avuto modo di inserirsi una propaggine del più mite Anticiclone delle Azzorre. Così facendo ha spinto i fronti perturbati verso est, dopo di che l’aria fresca e instabile è penetrata in Italia dalla porta della Bora. Correnti nord orientali, Settentrionali al Sud, che oltre ad accendere violenti contrasti termici, ha fatto scendere le temperature. I temporali hanno prima raggiunto il Nord e sono risultati violenti nelle Venezie. Poi, da ieri, sono discesi al Centro e infine al Sud. Nel pomeriggio di ieri, ad esempio, un forte temporale ha investito la città di Bari e i comuni limitrofi, causando notevoli disagi per degli allagamenti.
L’Italia Meridionale è in parte interessata da nubi sparse anche stamane e tra il basso Adriatico e lo Ionio Settentrionale sono presenti isolati temporali. E’ sintomo che l’atmosfera è divenuta instabile ed oggi sarà l’area peninsulare che più patirà l’azione temporalesca. Precipitazioni che giungeranno nelle prossime ore in Puglia e sulla Calabria, poi si propagheranno alla Basilicata e alla Campania. E’ probabile che possano verificarsi fenomeni insistenti e consistenti, con rischio di propagazione verso i litorali tirrenici per via dei venti settentrionali. Le celle temporalesche si formeranno anche su qualche tratto dell’Appennino centrale ed in particolare su Lazio, Abruzzo e Molise. Potrebbero comparirne di più isolate nel Grossetano, ma anche sulle Alpi occidentali e nel settore dolomitico. Non solo. L’instabilità diurna sembra destinata ad apparire fugacemente nelle aree interne insulari, specialmente nel settore centro meridionale della Sardegna e sulla Sicilia orientale.
In serata assisteremo ad un generale miglioramento, anche laddove le precipitazioni saranno più vivaci e prolungate. Potrà persistere qualche nuvola sparsa qua e là all’estremo Sud, ma cesseranno i fenomeni. Per quel che concerne le temperature, sottolineiamo un ulteriore calo termico al Sud e in Sardegna. I valori più alti verranno registrati in Sicilia, con punte di 34/35°C, ma anche nelle valli più interne delle centrali tirreniche e sulla Sardegna meridionale. Al Nord difficilmente si varcherà il limite dei 32 gradi e finalmente, dopo giorni e giorni di sofferenza, l’umidità risulterà più accettabile.