Le temperature rappresentano, senza alcun dubbio, l’unico elemento su cui sia possibile imbastire una discussione. E’ un’ondata di caldo record, sia per l’Italia che per altre Nazioni Europee. Ribadiamo il concetto che differenzia l’attuale dalle precedenti, ovvero l’enorme estensione dell’Alta Pressione desertica. Scavalcando le Alpi, ha condotto l’aria rovente sahariana nel cuore dell’Europa. I 40°C, che rappresentano un valore da “soglia psicologica”, sono stati raggiunti in Francia e in Repubblica Ceca, i 35°C sono stati superati agevolmente in Germania, Svizzera, Austria, Polonia, Slovacchia e Ungheria.
E’ un caldo a dir poco opprimente, perché associato a tassi di umidità elevatissimi. Quando sentite parlare d’afa, ci si riferisce a questo tipo di condizione. L’aria, pregna di vapore acqueo, ci da quella sensazione di pesantezza e ostacola il normale processo di sudorazione. Ecco allora che il nostro organismo percepisce valori termici più alti di quelli che leggete sui termometri e non a caso si parla di “indice di calore”. Indice che negli ultimi giorni ha raggiunto valori eccezionali, ben superiori ai 40°C.
Una situazione destinata ad accompagnarci per altri giorni, con spostamento graduale del caldo nelle regioni meridionali e in Sicilia. Attualmente, difatti, le temperature più alte si stanno registrando al centro nord ed anche la giornata odierna seguirà lo stesso andamento di quelle precedenti. Ieri, però, abbiamo assistito al ritorno dei temporali sull’arco alpino. Si è trattato di precipitazioni localmente consistenti, ma le più forti hanno coinvolto la Svizzera e l’Austria. Sull’Europa centro occidentale, infatti, si stanno insinuando spifferi d’aria fresca provenienti dal vicino Atlantico e lo scontro con le masse calde preesistenti non fa altro che generare enormi celle temporalesche.
Lo sfondamento atlantico sarà più evidente nei prossimi giorni, quando si creeranno le condizioni favorevoli a manifestazioni atmosferiche estreme. Sentirete parlare di tornado o trombe d’aria, di grandine, venti burrascosi e allagamenti. Qualche fenomeno violento potrebbe verificarsi fin da oggi e temporali di una certa vigoria dovrebbero riuscire a svilupparsi anche sull’arco alpino. Le aree più a rischio, a nostro avviso, sono quelle comprese tra l’alta Valtellina, il Trentino Alto Adige e il comparto Dolomitico.
Concludiamo tornando sul capitolo caldo. Le temperature non registreranno particolari cambiamenti, salvo qualche aumento nelle regioni meridionali. Non a caso avremo punte di 38-39°C anche in Puglia – soprattutto nel Foggiano – e sulla parte orientale della Basilicata – nel Materano ad esempio. Nelle altre regioni permarranno valori superiori ai 35°C, con punte di 40°C in Emilia Romagna, Toscana e zone interne della Sardegna.
Valori decisamente alti verranno registrati anche sulle Alpi, dove tra l’altro il caldo sta frantumando diversi record. Possiamo citarvi l’esempio di Dobbiaco, che nella giornata di ieri ha avuto una massima di 30,4°C, valore record per agosto che supera i 30°C del 5 agosto del 2003 e del 5 agosto del 1994.