Ormai sostanzialmente archiviato il passaggio perturbato slittato sull’Europa Orientale, lo scenario meteo sul Vecchio Continente è catalizzato dalla presenza di un profondo mulinello di bassa pressione centrato sulla Scozia: il raggio d’azione perturbato coinvolge per il momento il nord della Francia, i Paesi Bassi, il Belgio, la Danimarca e la Germania nord-occidentale, ma non appare in grado di penetrare a latitudini più basse, dove si sta insediando in modo sempre più convincente l’alta pressione delle Azzorre.
L’anticiclone in questione è letteralmente trascinato dalla forza del flusso zonale atlantico: in questo frangente va peraltro sottolineato il fortissimo gradiente barico (differenza di pressione) sussistente fra il cuore della depressione britannica (valori fino a 976 hPa) ed i massimi di pressione che invece lambiscono le coste settentrionali iberiche, ove si misurano ben 1025 hPa. Una differenza di ben 50 hPa fra settori così relativamente vicini non può che causare una vigorosa burrasca di vento con correnti occidentali che spazzano non solo le Isole Britanniche, ma anche il Canale della Manica e buona parte dei settori che si affacciano sul Mare del Nord fino alle coste meridionali scandinave.
Le raffiche di vento più violente si sono misurate sulle cime delle Highlands, in Scozia, dove si sono sfiorati i 150 km/h. Burrasche di vento anche a quote più basse, fino in pianura: in Galles, nelle località di Capel Curig e Mumbles si sono toccati i 111 km/h, mentre ad Aberdaron ci si è fermati a 106 km/h. Superata la soglia dei 100 km/h anche in Germania, ma oltre i 1100 metri d’altezza, ed in Danimarca sulla località di Tyra Oest. Più a sud l’alta pressione ha invece determinato sostanziale calma, specie tra Iberia, Francia meridionale e parte dell’Italia.