Quella appena iniziata sarà un’altra giornata all’insegna del gran caldo, per effetto dell’ulteriore consolidamento di una lingua anticiclonica che trae spinta dalle latitudini nord-africane. L’affermazione della componente sub-tropicale, con elevati geopotenziali, scaturisce dall’affondo di una goccia fredda d’estrazione atlantica, attualmente in isolamento al largo del Portogallo e del Marocco. Quando si crea una lacuna barica in prossimità dell’Iberia, è pressoché inevitabile che l’Italia si trovi sotto il tiro di uno scudo stabilizzante alimentato da correnti nord-africane.
Gli ingredienti del forte dominio anticiclonico sull’Italia ci sono tutti già in queste primissime ore mattutine: il cielo non è ovunque perfettamente sereno, anche perché la persistenza della calma piatta alto pressoria determina un inevitabile ristagno dell’umidità nei bassi strati, che si esprime attraverso formazioni di nubi basse, più presenti in mare aperto con qualche sporadico sconfinamento verso le coste, soprattutto in prossimità dell’est della Sardegna, del Basso Lazio e delle regioni meridionali tirreniche.
Si tratta di nubi innocue e a carattere del tutto circoscritto, che si dissolveranno rapidamente non appena la radiazione solare diverrà più efficace. In sostanza l’Italia è tempestata dal sole, anche se qualche altro annuvolamento un po’ più consistente è già presente sulla catena alpina, soprattutto in prossimità delle aree confinali. Nella serata di ieri brevi temporali hanno interessato l’Alto Piemonte ed attualmente le nubi già presenti indicano la presenza di una maggiore instabilità, causata dalla coda di un fronte temporalesco ben organizzato in transito al momento sulla Germania.
Nelle ore pomeridiane si avvertiranno maggiormente gli effetti della massa d’aria instabile che sfiorerà l’Arco Alpino: il contributo del riscaldamento diurno genererà infatti la nascita di celle temporalesche soprattutto sui settori centro-orientali, dove le precipitazioni saranno più frequenti. In serata i temporali potrebbero giungere attenuati verso le zone pedemontane pianeggianti del Friuli e del Veneto nord-orientale, prima del definitivo dissolvimento atteso in nottata. E dopo questi disturbi di passaggio, l’alta pressione si farà ancor più forte per quello che sarà un week-end davvero bollente.