Durante la giornata di ieri, l’inserimento di aria più umida del previsto al settentrione ha dato la possibilità di avere qualche precipitazione in più. A favorire la formazione di nubi dense e precipitazioni ci ha pensato anche l’inserimento a 500 hpa di una -25°C, che ha favorito lo sviluppo di nubi di tipo convettivo. Il rovesciamento di aria fredda dalle quote superiori verso il suolo è stato anche motivo di un certo calo termico durante la serata soprattutto al settentrione. Le precipitazioni in genere non sono state particolarmente abbondanti. Gli accumuli sono stati rilevanti su alcune zone dell’Appennino Ligure centro occidentale, favorite soprattutto dall’orografia. Locali precipitazioni hanno interessato anche la Pianura Padana a sud del Po, ma qui si è trattato generalmente di pioviggini, i cui accumuli sono stati trascurabili. I millimetri caduti si aggirano generalmente attorno ai 10.
Durante la nottata di ieri, un temporale di tipo rigenerante abbattutosi nell’appennino centro occidentale ligure ha provocato cumulate localmente abbondanti. Nelle zone colpite dal fenomeno sono caduti mediamente dai 20 sino a i 70 mm di pioggia. Precipitazioni più isolate si sono avute anche nel resto delle regioni tirreniche, ma si è trattato di episodi minori. Il passaggio dell’area nuvolosa ha provocato la formazione di alcuni temporali formatisi a largo delle coste tirreniche. Questi sistemi nuvolosi durante la giornata di ieri si sono mossi verso NE andando ad interessare marginalmente dei tratti della costa tirrenica, ma si è trattato di fenomeni piuttosto deboli.
Durante la nottata il fronte nuvoloso è transitato completamente nelle regioni del nord, dove le correnti sono andate gradualmente a disporsi da W NW favorendo un miglioramento più netto dalla mattinata. Attualmente il fronte nuvoloso responsabile del peggioramento di ieri su gran parte d’Italia si è spostato al centro sud, in seno a correnti piuttosto veloci da ovest, sud ovest. Pertanto in queste ultime ore ampie schiarite si sono affacciate anche su Toscana ed alto Lazio. Entro questa sera il miglioramento si renderà manifesto anche nel resto del centro sud, prima che altri due guasti subentrino nel corso del fine settimana. Episodi di debole favonio si stanno attualmente verificando nell’alta pianura piemontese e lombarda, ma anche nelle valli del NE. Tempo decisamente peggiore lungo i crinali confinali e nelle vallate alpine più interne e vicine al confine.
Un nuova perturbazione si sta infatti addossando all’arco alpino favorendo un generale peggioramento su questi settori, ma in particolar modo nei versanti esteri. L’arrivo dell’aria fredda in quota e la presenza di venti piuttosto forti da nord, hanno favorito il parziale sfondamento del muro del Foehn anche verso i nostri versanti. Questo ha reso possibile la caduta di leggere fioccate anche su Bolzano, ed in generale su altre località poste vicino al confine. Questo secondo fronte nuvoloso investirà l’Italia con traiettoria nord occidentale, se si eccettua un parziale coinvolgimento dell’arco alpino il nord, specie l’angolo occidentale verrà scarsamente coinvolto, con solo alcune modeste velature di passaggio,durante la giornata di oggi. Sarà più coinvolto il centro sud durante la giornata di domani. Le correnti in cui è inserito questo sistema nuvoloso sono molto intense, quindi il suo passaggio sarà comunque fugace anche nelle regioni meridionali.
Questa mattina la situazione barica a livello europeo si presenta piuttosto dinamica e molto evolutiva. La pressione tende rapidamente a calare su tutta l’Europa centrale, compresa anche l’Italia. Il calo è provocato dal rapido affondo verso sud di una depressione piuttosto intensa collegata al vortice polare nel nord Europa. Nelle ultime ore un minimo vistoso è andato ad isolarsi nella Francia settentrionale, seguito da aria fresca di origine nord atlantica. Il minimo si muove in un letto di correnti nord occidentali molto intense. Entro la mattinata di domani sarà già transitato verso est, esponendo le nostre regioni settentrionali ad un episodio di Foehn piuttosto intenso, e provocando anche il fugace peggioramento nelle regioni centro meridionali. Più ad ovest ritroviamo ancora ben salda nella penisola Iberica la struttura anticiclonica legata all’alta delle Azzorre, costantemente sbilanciata verso est, in funzione protettiva soprattutto per il nostro settentrione.