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Situazione di freddo sempre più intenso su gran parte del paese, secco al nord, associato a nevicate al centro-sud

di William Demasi
25 Gen 2005 - 12:40
in Senza categoria
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Fulminazioni avvenute in Italia durante la mattinata: si notano bene i temporali a genesi marittima lungo le coste del medio Tirreno. Essi sono provocati dal contrasti tra l'aria molto fredda alla quota di 500hpa e la superficie marina sempre piuttosto calda. Da:www.wetterzentrale.de
La formazione della profonda area depressionaria in sede mediterranea sta influenzando il tempo di molte regioni italiane, segnatamente il centro e il sud. Attualmente le nubi più intense si spingono sin verso il confine ligure con la Toscana dove, in quest’ultima regione nelle prossime ore potrebbero verificarsi anche alcune precipitazioni, nevose probabilmente sin in pianura. Ormai il tempo è invece definitivamente migliorato al nord, grazie all’ingresso di aria più secca nei bassi strati in conseguenza dell’arrivo di correnti sempre più fredde da NE. Un temporaneo peggioramento del tempo al nord si è verificato durante la giornata di ieri, legato alla presenza di temperature ancora piuttosto alte al suolo, associate all’arrivo di valori molto bassi a 500hpa. Questi due elementi assieme hanno dato origine a fenomeni dalle caratteristiche quasi primaverili, con fenomeni convettivi anche in pianura Padana associati a rovesci di neve sino in pianura, ma oggi il tempo si è definitivamente stabilizzato.

Tra gli eventi importanti da segnalare avvenuti nella giornata di ieri sono state i rovesci di neve verificatesi sulla Costa Azzurra. L’arrivo del blocco di aria freddissima ad alta quota ha infatti generato un vasto sistema nuvoloso che già dalla mattinata ha consentito la caduta di neve localmente molto abbondante sui rilievi. Le temperature molto rigide in quota hanno consentito alla neve di raggiungere le coste nonostante le temperature non bassissime. Temperature che sono scese con rapidità grazie alle precipitazioni, che hanno consentito di rovesciare parte del gelo presente in quota anche al suolo. Nevicate, senza accumulo al suolo, si sono verificate a Montecarlo e Nizza. Il sistema nuvoloso formatosi ha portato a qualche debole precipitazione anche nelle aree di confine francese, con caduta di precipitazione ghiacciata anche a Ventimiglia e zone limitrofe.

Attualmente il tempo sta peggiorando in modo sempre più netto al centro ed al sud, con la formazione durante la mattinata di temporali marittimi lungo le coste tirreniche di Campania e Lazio, attivi già dalla prima mattinata. Essi sono formati dall’arrivo di aria sempre più fredda alla quota di 500hpa ed hanno una genesi prevalentemente marittima. Le temperature nelle regioni tirreniche centrali sono in graduale calo sia a 500 che a 850hpa, e non si esclude per la serata odierna, e la nottata la possibilità di nevicate nella capitale. Al momento appare più difficile la possibilità di neve anche lungo le coste campane, a causa di valori termici non sufficientemente bassi.

La neve in questo momento sta cadendo copiosa lungo l’appennino centrale a quote molto basse se non in pianura nel versante adriatico, bufera di neve in atto all’Aquila, ed altre località poste ad alta quota. Da poco ha iniziato a nevicare anche a Pescara. Entro questa sera un ulteriore calo della temperatura in quota su tutti i settori consentirà alle precipitazioni di essere nevose praticamente ovunque, dove esse si manifesteranno, escluso parte del sud. Al momento prevale la pioggia sino a una quota media di 500 metri nell’estremo sud e la Sicilia. Nelle prossime ore la quota neve sarà destinata a scendere solo nella parte settentrionale ed orientale della regione, ma al momento appare difficile un coinvolgimento diretto delle coste da parte della neve. Neve a bassa quota segnalata anche in Sardegna, dove si rinnova la possibilità di nevicate lungo le coste orientali della regione tra questa notte e domani.

Le cause del peggioramento in questione, associato all’arrivo di aria così fredda in quota è da ricercarsi nella posizione anomala di una zona di alta pressione collocata a latitudini settentrionali. La zona anticiclonica è attualmente posizionata a nord ovest dell’Irlanda, dove il tempo in queste ore è buono e molto mite. Più ad est sull’Europa centrale l’anticiclone muove verso sud, sud ovest una grande massa di aria fredda che, penetrando nel mar Mediterraneo è la diretta responsabile della formazione di una ciclogenesi sui mari italiani. Le temperature sono molto basse in tutta l’Europa centrale e orientale, con valori termici generalmente sotto i -10 gradi a 500hpa su vastissime zone.

Responsabile del gran freddo che sta investendo in queste ore buona parte dell’Europa centrale ed orientale è da ricercarsi nella formazione di un ponte anticiclonico, peraltro piuttosto debole tra l’alta pressione russa, di matrice termica e quella di matrice dinamica sull’Atlantico. Grazie al temporaneo “patto d’alleanza” tra queste due figure bariche scende lungo il fianco orientale del ponte, l’aria fredda di origine artica.

L’andamento del tempo nei prossimi giorni risulta ancora difficile da stabilire. Tuttavia quello che vedono i modelli come possibile evoluzione futura, sembra non deporre più a favore per la possibilità di una fase nevosa anche al settentrione. Ieri pomeriggio si dava come linea di tendenza generale la possibilità di due strade che il tempo avrebbe potuto percorrere: una che avrebbe portato ad una ulteriore migrazione verso nord dell’alta pressione atlantica formando un ponte ancora più forte con il gelido collega russo e ponendo le basi ad un peggioramento deciso del tempo anche al settentrione. La seconda, quella attualmente intrapresa dai modelli vedrebbe lo spanciarsi graduale dell’alta pressione atlantica verso la parte occidentale del continente. Se continuasse a persistere questa linea di tendenza le irruzioni di aria fredda a partire dal fine settimana verrebbero confinate gradualmente più ad est, con effetti sempre più marginali sull’Italia. Nuove occasioni per vedere nevicate a bassa quota solo nei versanti adriatici ed il sud, progressivamente più mite al nord e parte del centro.

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