L’area ciclonica, giunta faticosamente dalla Penisola Iberica, ha trovato terreno fertile per ritrovare energia, grazie all’innesco di infiltrazioni instabili dall’est europeo a dar manforte all’intera struttura a carattere debolmente perturbato, ora centrata al suolo sul Tirreno centrale (minimo barico di 1011 hPa).
Il sistema depressionario mediterraneo, fino alla giornata di ieri in fase evolutiva avanzata solitaria (cut-off), è stato infatti agganciato in quota dalla ragnatela periferica delle correnti di un nucleo depressionario nord-europeo, con perno quasi stazionario appena a nord della Polonia.
L’indebolimento anticiclonico su tutto il settore centrale del Mediterraneo, favorito dalla lenta avanzata del cut-off iberico, ha permesso questo aggancio fra le due modeste aree depressionarie, con l’interazione fra i due tipi di masse d’aria differenti.
L’incontro è solo allo stadio iniziale, quanto basta per un rapido rinvigorimento dell’instabilità atmosferica nelle ultime ore, come evidenziato molto bene dalla moviola satellitare.
Si trovano infatti ben distinte due aree temporalesche ben delineate: la prima è rappresentata dagli impulsi instabili in rinvigorimento giunti verso le coste centrali tirreniche fra Lazio e Campania, con temporali che una volta in transito sulla terraferma hanno perso buona parte della loro consistenza. Solo sulle province di Latina e Frosinone l’attività temporalesca è stata di un certo rilievo.
Il secondo sistema temporalesco si è invece ben sviluppato lungo la Valpadana centro-orientale, raggiungendo nel frattempo anche le zone sud/orientali del Piemonte e la Liguria centro-orientale, sospinto dalle correnti intrusive nord-orientali a tutte le quote della troposfera.
Proprio l’ingresso di quest’aria moderatamente più fresca, pur alla fase appena inziale ha avuto immediati riflessi anche sulle temperature. Su gran parte del triveneto, i valori diurni infatti non sono andati oltre i 20 gradi, anche sulle zone di pianura.
Tale linea temporalesca rappresenta in questo caso un vero e proprio fronte di separazione fra masse d’aria di differenti caratteristiche, ed è destinata ad un lento scivolamento verso le coste del medio Adriatico durante la prima fase della giornata di domani.
Le due circolazioni instabili entreranno così più direttamente in contatto, favorendo l’ulteriore probabile accentuazione del regime depressionario, in lento spostamento verso sud/est, che presenterà il minimo al suolo nelle ore centrali di domani già sul golfo di Taranto.
Fra basso Tirreno e settori ionici il maltempo potrebbe difatti rinvigorirsi, con fenomeni che potranno essere anche violenti in aree localizzate, ma la domenica sarà certamente autunnale anche sui versanti adriatici, dalla Romagna in giu’, ben esposte al flusso orientale in ingresso a seguito della linea frontale.
I contrasti termici all’estremo sud potrebbero risultare maggiormente acuiti anche dal tipo di masse d’aria pre-esistenti piuttosto calde. Rammentiamo che quest’oggi sono stati raggiunti valori fino a 32 gradi sulla Sicilia orientale, con tutte le regioni meridionali ancora interessate dalla ritornante calda.