L’attività perturbata sulle nazioni del Nord Europa non mostra la minima intenzione d’allentare la morsa: una nuova genesi ciclonica si va approfondendo poco ad ovest dell’Islanda e si appresta dunque a convogliare l’ennesimo assalto perturbato verso le Isole Britanniche, dove è giunta già l’avanguardia del nuovo sistema nuvoloso. Nel contempo, è sempre l’altro perno ciclonico sulla Scandinavia ad aver impresso un vivace dinamismo sullo scenario meteo di buona parte del comparto centro-settentrionale del Continente: la figura di bassa pressione contiene al suo interno aria piuttosto fredda, che si è riversata a latitudini un po’ più basse.
Il raffreddamento ha riguardato gran parte dell’Europa Centrale e le nazioni baltiche, con nevicate giunte fino a quote piuttosto basse: fiocchi di neve hanno imbiancato anche Monaco di Baviera. Un’evidente linea di demarcazione (fascia di confluenza), che passa poco a nord delle Alpi, separa il raggio d’azione delle correnti fredde dallo scorrimento d’aria molto più mite a latitudini più basse, che riguarda nello specifico gran parte del bacino del Mediterraneo. L’alta pressione ha accusato segni di cedimento, permettendo così a banchi di nubi medio-alte generalmente innocue di giungere trasportate da un flusso di correnti occidentali.
Pochi gli effetti da parte di queste nubi che hanno invaso anche i cieli di gran parte d’Italia: gli addensamenti più insidiosi hanno ancora riguardato le regioni del versante tirrenico e le Marche, dove non è mancato qualche sporadico isolato piovasco. Nonostante il soleggiamento meno efficace, le temperature non hanno avuto difficoltà a salire per il contributo delle correnti molto miti meridionali, con valori massimi che hanno raggiunto la soglia dei 20 gradi in Sicilia. Fine settimana dal sapore poco invernale anche in montagna sulle Alpi, dove solo ben oltre i 2000 metri d’altezza le temperature non sono andate oltre gli zero gradi in pieno giorno.