Correnti fredde balcaniche hanno invaso buona parte della Penisola, colpendo più direttamente il Nord Italia. Il primo nucleo gelido, dopo aver attraversato il Settentrione, si va trascinando tra il Golfo del Leone e la catena montuosa dei Pirenei, mentre seguita a fluire l’aria dai Balcani, in attesa di un secondo contributo d’aria molto fredda, ora sull’area carpatico-danubiana. Ricordiamo che la circolazione orientale è innescata dalla presenza di un vasto campo anticiclonico dalle Isole Britanniche verso la Russia Europea, a cui fa da contrasto una relativa depressione sul Mediterraneo.
La bordata d’aria molto fredda ha fatto un’irruzione molto rapida tra la sera e la notte fra il 25 ed il 26: si è così generata una breve ed incisiva fase instabile del Nord, per via delle caratteristiche molto fredde alle altezze superiori dell’atmosfera. Tra la notte e le primissime ore del mattino del 26 si sono avute così alcune ore di vero e proprio blizzard in alcune zone della Val Padana, ovvero mini bufere di neve con vento molto forte che ha creato diversi disagi. Solo sulle zone più esposte allo stau (Piemonte) le nevicate hanno assunto maggiore consistenza, specie sul cuneese. Un episodio di questo tipo mancava dal 13 Dicembre 2001, ma in quell’occasionale l’evento fu molto più intenso.
Freddo un po’ più limitato al suolo, ma non poteva sfuggire all’attenzione come il freddo non abbia avuto modo di divenire molto intenso sulle zone di provenienza di tali masse d’aria. Le temperature massime di oggi non hanno faticano a raggiungere valori di +4/+6°C sulla Pianura Padana, nonostante le isoterme ad 850 hPa siano precipitate a quasi -10°C! Il vero freddo si sentirà però nelle prossime ore, grazie ai cieli sereni e ad una relativa attenuazione dei venti. Le temperature precipiteranno sotto lo zero di diversi giorni, per quella che sarà una fra le notti più gelide di tutto l’anno.
Sulle regioni centro-meridionali è entrata invece in azione la confluenza d’aria più mite ed umida in quota, con una perturbazione che dalle Baleari si è spinta verso parte del Centro-Sud e della Sardegna. Le precipitazioni hanno tuttavia deluso parzialmente le attese sul Centro Italia, ove il contributo d’aria umida in quota doveva interagire con correnti più rigide nei bassi strati. Solamente le regioni del versante adriatico hanno risentito maggiormente di precipitazioni e nevicate a bassa quota, mentre l’orografia appenninica ha limitato gli effetti perturbati e d’ingresso dell’aria fredda sul lato orientale della Penisola. Campobasso è stata imbiancata da circa 10 centimetri di neve, mentre a Capracotta (IS) addirittura 30 centimetri. Bufere di neve hanno poi interessato i principali rilievi abruzzesi e molisane, fino alle aree confinali con Lazio e Campania.
La giornata di Santo Stefano è stata molto movimentata soprattutto per il vento: la Bora ha raggiunto i 100 km/h sulla città di Trieste, ma il vento ha creato notevoli disagi su alcune zone padane e sul Basso Piemonte, fra astigiano e Monferrato. Molto violento il vento di Grecale anche sull’Arcipelago Toscano e sulla Riviera Ligure, con raffiche violentissime sulla stazione meteo di Capo Mele.
L’inverno proseguirà a pieno regime sullo Stivale, pur col maltempo che tenderà ad isolarsi fra le regioni meridionali e le Isole Maggiori. Il persistente afflusso freddo dai quadranti orientali potrà determinare nuovi sporadici episodi nevosi fino a bassa quota sulle zone adriatiche, anche perché giungerà un nuovo nocciolo d’aria fredda proprio nel corso del week-end. Negli ultimi giorni dell’anno le condizioni meteo tenderanno a migliorare, per la probabile affermazione di un campo anticiclonico, ma si tratta di una tendenza da confermare.