Ci siamo, è giunto il momento d’attivare i condizionatori. Per la prima volta, è vero, ma l’Estate è appena cominciata. C’è anche chi non avrà questa possibilità, ma tranquilli, probabilmente dentro le mura domestiche non si starà poi così male, perché sino all’altro ieri il sole faticava a penetrare le nubi minacciose e quindi anche le case sono restate fresche, se non addirittura fredde. Altri anni, si iniziava a percepire il riscaldamento degli ambienti domestici fin da Maggio. I condizionatori entravano in funzione prima, i ventilatori idem, ma quest’anno no, tutto sembra procedere nel segno della normalità, o quasi. Perché se è vero che ha iniziato a far caldo nel periodo giusto, è altrettanto vero che l’ondata africana farà schizzare i termometri verso l’alto. Anche troppo.
Stamane riteniamo opportuno avvalerci dell’immagine satellitare, con una piccola rielaborazione grafica che vuol mettere in evidenza le cause della venuta dell’Anticiclone africano. Potrete notare, facilmente, come la Spagna sia avvolta da un tappeto di nubi, molte delle quali sono associate a delle celle temporalesche abbastanza vivaci. Si tratta di un ampio sistema perturbato, che tra origine dal Nord Atlantico e che si è diretto a sud sfruttando uno sbilanciamento dell’Alta Pressione delle Azzorre verso la Groenlandia. Come noterete la nuvolosità si spinge sino al Marocco e per una Bassa Pressione che scende, un’Anticiclone sale.
Algeria e Tunisia sono state già raggiunte dall’aria calda Sahariana. I cieli sono quasi sgombri da nubi e apprezzerete l’Italia baciata da un bel sole di Giugno. Ma portate lo sguardo verso il Nordovest. Che notate? Delle nubi, giusto? Beh, è da giorni che le regioni Nord occidentali subiscono gli effetti dello scorrimento delle perturbazioni atlantiche verso l’Europa occidentale. La ruota ciclonica, che sta coinvolgendo la Penisola Iberica, spinge i sistemi nuvolosi verso la Germania, il Benelux, insomma verso nordest. Le masse d’aria umida lambiscono l’arco alpino, causando in tal modo un’accentuazione dell’instabilità.
Lunedì, per esempio, è transitata una perturbazione, ma ricorderete che le precipitazioni furono minori del previsto. Perché se le nubi compaiono da presto inibiscono il riscaldamento diurno, ossia la linfa vitale alla formazione delle celle temporalesche. Ieri, invece, vi sono state delle pioviggini fin dal mattino, poi spazio ai temporali. Temporali che si sono sviluppati anche lungo la dorsale appenninica, a testimonianza che l’atmosfera non era ancora così stabile. Da oggi e fino a domenica vi sarà una completa inibizione dell’attività temporalesca sui rilievi dell’Appennino, poche precipitazioni anche sui monti del Triveneto, mentre al Nordovest si dovrebbe manifestare una rinnovata instabilità.
Oggi, dal pomeriggio e ancor di più in serata, si dovrebbe percepire, forte, il brontolio dei tuoni sulle Alpi Piemontesi e in quelle Lombarde. Sporadici acquazzoni dovrebbero investire anche la Val d’Aosta, mentre saranno ben più occasionali in Appennino. Sussiste il rischio che qualche debole rovescio possa generarsi tra Abruzzo, Marche ed Emilia.
Ma l’elemento di maggiore interesse è senz’altro il primo, vero, ingresso dell’aria calda. I venti, sul Tirreno e soprattutto nei Canali delle Isole, stanno rafforzando da Scirocco. Le temperature, rispetto agli altri giorni, aumenteranno ancora un po’. Potrebbero superare i 30 gradi in varie aree del Centro Sud e delle Isole. Soprattutto nei versanti tirrenici, sulla Puglia, nel Palermitano, nel Sassarese e lungo la piana Emiliano Romagnola. Un piccolo assaggio, in attesa che tra domani e venerdì il caldo divenga veramente intenso.