Condizioni meteo stabili e dal clima relativamente tiepido in questo primo scorcio d’ottobre (inizio semestre freddo), che fa seguito ad un finale di settembre dalle caratteristiche diametralmente opposte.
Un clima quasi schizofrenico a prima vista, ma che non è certo un inedito per il periodo in corso. L’attuale ristabilizzazione meteo sul cuore del Mediterraneo centrale è favorito da una dinamica atmosferica che ha visto la rimonta netta verso settentrione dell’alta pressione nord-africana.
L’Italia è nel pieno della risalita altopressoria, con una relativa spinta di masse d’aria calde meridionali in quota a curvatura oraria verso le nostre regioni, in maniera più attiva lungo i settori tirrenici e le isole maggiori. Le punte più alte, di circa 29-30 gradi sono state raggiunte proprio sul Lazio, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna.
Simili valori appaiono assai rilevanti per il mese in corso, seppure siamo solo ai primissimi giorni. I 29 gradi raggiunti a Viterbo ieri rappresentano un valore record mensile. Dopo i vari record di freddo toccati in due fasi differenti a settembre, riecco dunque il caldo prendere nuovamente al momento le redini della situazione.
Erezione anticiclonica dinamica che ha costruito uno scudo per il momento impenetrabile da parte di qualsivoglia area nuvolosa di particolare significato.
L’immagine meteosat è chiara al riguardo, e mostra i sistemi nuvolosi più organizzati ben oltre i confini italiani, seppure in un contesto barico pienamente dominato da configurazioni bariche anticicloniche su gran parte del Continente, perlomeno per quanto concerne il suolo e gli strati più bassi dell’atmosfera.
Lungo l’Europa centrale si delinea una lunga fascia nuvolosa di scarso rilievo, costituita da vari fronti che si rincorrono da occidente ad oriente lungo i binari meridionali di una moderata saccatura in quota, che si sviluppa dalla Penisola Scandinava verso i settori settentrionali di Germania e Polonia.
L’area perturbata più organizzata la ritroviamo sull’ovest dell’Europa, appena al largo dell’Iberia, unica zona ove è presente un’area depressionaria ben sviluppata a tutte le quote, ancora parzialmente alimentata dai regimi depressionari di un Vortice Polare in attività modesta per il periodo, con perno fra Groenlandia ed Islanda.
Diffusi temporali interessano varie aree fra Spagna, Portogallo e Marocco, mentre la fascia nuvolosa di cui detto prima, sviluppata a medie latitudini europee, determina attività convettiva modesta e a carattere isolato solo sulla Francia.
La rimonta altopressoria di matrice nord-africana è chiaramente incentivata dall’area depressionaria posizionata appena al largo del Portogallo, in un’evoluzione ben inquadrata già da oltre una settimana.
Il destino di quest’area depressionaria sarà quella di un lento movimento verso levante tanto da giungere verso il week-end a coinvolgere anche parte delle regioni italiane, in particolare quelle occidentali.
Non sarà facile per la depressione avanzare verso levante sfidando il muro altopressorio ben eretto più ad oriente, ma con pazienza ed ostinazione tale cut-off sembra poter giungere all’obiettivo di sfaldare in parte l’Anticiclone afro-mediterraneo, in un film peraltro già visto in maniera piuttosto similare nel recente passato.