FLUSSO ZONALE ATLANTICO – Sta gradualmente salendo di latitudine il canale perturbato entro il quale scorrono, uno dietro l’altro, i vari sistemi frontali legati alle correnti umide occidentali. Attualmente il perno della depressione atlantica si è spostato più a nord, andando a collocarsi tra Francia e Gran Bretagna: in questo modo anche il lago d’aria fredda artica, dopo aver dominato a lungo su un’ampia fetta dell’Europa, è costretta ad isolarsi sulle aree più settentrionali del Continente. Il Mediterraneo non è più preso in pieno dalle perturbazioni come accadeva fino a qualche giorno fa e pertanto si notano ampi sprazzi di sereno dovuti ad un certo incremento del campo barico: al momento non è ancora così efficace la protezione anticiclonica, in attesa che il bel tempo si affermi in modo più convincente.
NORD ITALIA, ANCORA PERTURBAZIONI – Si notano appieno gli effetti del graduale mutamento anche sull’Italia: le regioni più meridionali risultano più protette ed alle prese con un tipo di tempo maggiormente stabile e tipicamente primaverile. Il soleggiamento ha favorito un lieve rialzo termico nei valori diurni, tanto che sulle Isole Maggiori la colonnina di mercurio ha raggiunto punte di 22-23 gradi. Ben diversa la situazione sul Nord Italia, che risente dell’arrivo di un nuovo ammasso nuvoloso dalla Francia, che sta arrecando nuove precipitazioni specie sulla parte occidentale del Settentrione e a ridosso dei rilievi: le temperature si mantengono relativamente basse, sotto le medie stagionali. Il flusso sud/occidentale addossa nuvolosità piuttosto significativa anche in Toscana, con piogge sulle aree più a nord.