L’inizio della prima settimana di settembre, appena all’esordio, vedrà l’improvvisa repentina interruzione del tempo buono anticiclonico, accompagnato da temperature gradevoli un po’ ovunque, in questo primissimo scorcio del primo mese autunnale.
La giornata odierna è l’ultima in cui regge ancora una situazione di relativa stabilità, ma già sono in corso le grandi manovre che vedranno piombare rapidamente il guasto meteo sulle nostre regioni, coinvolgendo in primis il versante adriatico ed il meridione, ovvero le zone maggiormente colpite dal caldo intenso degli ultimi giorni agostani.
Il tutto è facilitato dall’arretramento verso ovest dell’Anticiclone delle Azzorre che, non solo lascerà campo libero sul Mediterraneo centrale, ma va già disponendosi in senso meridiano, elevandosi fin verso l’Islanda ed il mar di Norvegia.
Una configurazione barica tipicamente invernale, di quelle in grado di far discendere nuclei d’aria gelida, d’estrazione artica, sul cuore del Mediterraneo, lungo la direttrice del flusso settentrionale proveniente da alte latitudini. In definitiva, nel cuore dell’inverno, si sarebbero avute, con il medesimo schema barico, nevicate a quote medio-basse nelle aree più esposte.
Per l’inizio di settembre trattasi di un’irruzione assai rilevante che ha tempi di ritorno non inferiori ad 8-10 anni, e che farà crollare le temperature fino a valori localmente di una decina di gradi inferiori alla media.
Prosegue un trend caratterizzato da episodi estremi, anche se nell’ultimo trimestre estivo le situazioni estreme, come ben noto, hanno avuto il caldo in prima linea. La neve potrà scendere a quote inferiori a 2000 metri non solo sull’Arco Alpino centro-orientale, ma persino lungo la dorsale appenninica.
Nel frattempo, già oggi, nonostante le condizioni meteo ancora buone, il campo barico va progressivamente calando a tutte le quote, e nelle prossime ore assisteremo ad una genesi depressionaria al suolo, collocata sul mar Ligure. Le conseguenze maggiori saranno da seguire in quota, con l’invasione massiccia d’aria sempre più fredda a partire dalla prossima notte.
Aria artica, i cui effetti perturbativi saranno decisamente attivi anche al centro-sud, mentre il nord/ovest e la Sardegna ne risentiranno in maniera più marginale. Sulle regioni di nord/ovest, maggiormente riparate dalla barriera alpina, si farà sentire il foehn, che fin dall’inizio della giornata domani favorirà ampi rasserenamenti.
L’immagine Meteosat, allegata in alto, ben delinea il limite frontale della discesa d’aria fredda dall’Europa centrale, la cui propaggine più avanzata è osservabile appena a nord delle Alpi. Tale fronte valicherà l’arco Alpino solo fra tarda serata e notte, allorquando il tempo peggiorerà su tutte le pianure del triveneto, la Lombardia e l’Emilia, con fenomeni da contrasto termico localmente intensi.
Davvero spettacolare, sempre facendo attenzione alla moviola satellitare di queste ore, le nubi brillanti con cosiddetta forma “a ciottolato”, presenti su Danimarca, Paesi Bassi e Germania settentrionale, che sono la diretta conseguenza della parte più attiva delle correnti artiche che alimentano il vortice ciclonico che, nello spostamento verso l’area Balcanica nel corso delle prossime 36-48 ore, andrà in cut-off.
In queste aree le temperature sono precipitate su livelli decisamente autunnali. Sotto le prime piogge, le temperature del primo pomeriggio sono crollate fino a valori inferiori ai 15 gradi, come il caso di Copenaghen, Amsterdam o Berlino.
In attesa del drastico cambiamento dello scenario meteo anche sul nostro Paese, per il momento le temperature si tengono pressoché nella norma del periodo, con punte massime odierne superiori ai 30 gradi sul Lazio e sulle Isole maggiori.