Continua la lotta infinita fra i due colossi: ci riferiamo naturalmente alla Depressione Semipermanente d’Islanda contro un ostico anticiclone, il quale si è da tempo insediato con centro motore tra la Russia ed il Baltico ed è risultato finora un osso durissimo per la circolazione atlantica, costretta a trovare i varchi più improponibili per scansare il blocco. L’ennesima perturbazione è stata sfornata dal profondo vortice nord-atlantico, ma è costretta ad inscenare una lotta impari contro la vasta area d’alta pressione appena descritta.
Come se non bastasse, dalla Penisola Iberica e dal Nord Africa si va espandendo un promontorio anticiclonico di matrice sub-tropicale, il quale va ad unirsi con lo scudo continentale. Questa dinamica complica ancor più le cose rendendo ancora più difficile il compito delle perturbazioni atlantiche, pur supportate da un centro vorticoso molto profondo.
La rimonta anticiclonica di matrice sub-tropicale giunge opportuna per l’Italia, dopo il maltempo subito negli ultimi giorni. Non si è ancora del tutto esaurita l’azione perturbata, che ha spostato il proprio raggio d’azione tra il Sud Italia e le vicine zone balcaniche. Piogge e temporali, localmente forti, hanno interessato e continuano ad interessare il Cilento, l’Alta Calabria, parte della Lucania e la Puglia meridionale. I temporali subiscono anche l’alimentazione di spifferi caldi nord-africani, i quali hanno contribuito a portare ancora un po’ di caldo in Sicilia e sulla Sardegna.