Le linee generali del tempo previsto per oggi, sono improntate a condizioni meteo estive, tipiche di questo periodo, quando il solleone si fa sentire con la massima intensità.
Siamo nel culmine dell’estate ed è normale che faccia caldo.
Purtroppo dal caldo siamo generalmente più vulnerabili che con il freddo, così che specialmente nelle grandi città, l’isola di calore fa sentire i suoi effetti nelle ore notturne con differenze tra area urbana e aperta campagna anche di 6°C.
Sono i giorni delle notti insonni, fra lenzuola che tracimano di sudore.
Siamo nei giorni più a rischio per le persone anziane, per quelle che soffrono di patologie delicate. Rammento che la Protezione Civile e tantissime città hanno istituito un sistema di assistenza per gli anziani.
Per fortuna non tutti vivranno queste giornate in condizioni di disagio fisico: in collina ed in montagna il caldo sarà decisamente più sopportabile.
Analisi del tempo che fa e previsione meteo per oggi.
L’Italia è interessata dall’Alta Pressione africana, che tenderà gradualmente a rinforzarsi, specialmente da oggi.
Su tutte le regioni il tempo sarà buono, tranne che in quelle alpine, prealpine e pedemontane della Val Padana, dove nel pomeriggio appare una debole probabilità di temporali.
Abbiamo parlato di ondata di caldo: già i cieli della Sardegna si sono colorati di giallo, tipica manifestazione che annuncia il caldo africano.
Le temperature sono in aumento su tutte le regioni, il caldo da oggi sarà importante, ma non eccezionale.
L’evoluzione meteo per i prossimi giorni.
Avremo un’ondata di calore di media entità, anche se abbastanza lunga, ma anche su questo desidero sottolineare che non vi è alcuna eccezionalità nell’evento, anche se tuttavia la situazione è da monitorare attentamente.
Solo Alpi, Prealpi e forse regioni padane a nord del Po, potranno usufruire di refrigeranti, anche se violenti, temporali sporadici, più probabili tra pomeriggio e sera.
Concludendo.
Siamo nel culmine dell’estate e come sovente avviene il caldo diventa notevole.
C’è da dire che ci siamo sempre più abituati al caldo, che tendiamo a dare per normale quella che forse 20/30 anni fa sarebbe stata una forte ondata di caldo.