Il profondo vortice di bassa pressione, responsabile di condizioni di forte maltempo su diverse zone della Penisola, si sta allontanando verso levante. Al momento è osservabile una struttura ciclonica ad occhiale, con un primo minimo al suolo (991 hPa) centrato sui Balcani, mentre il secondo minimo di pressione (993 hPa) si trova sul Mar Ionio, in prossimità del Golfo di Taranto.
La struttura di bassa pressione è dunque già in fase di colmamento, se si considera che appena 24 ore fa il perno del vortice, in quel momento sul cuore delle regioni meridionali, raggiungeva ancora valori pressori addirittura di appena 980 hPa. Un po’ dovunque i barometri hanno toccato valori record o che non si registravano da diversi anni, a conferma che non abbiamo avuto un’area ciclonica sicuramente normale per le nostre latitudini.
La traslazione verso est della saccatura sta favorendo un complessivo miglioramento su molte zone d’Italia, in particolare al Nord ove i rasserenamenti sono ulteriormente incentivati da un flusso di correnti settentrionali secche. Si tratta di venti in discesa dalle Alpi, che toccano raffiche molto intense su talune vallate alpine, zone generalmente non abitate. La Tramontana si presenta parecchio intensa anche sulla Riviera Ligure di Ponente, con raffiche che hanno superato sulle zone più esposte i 70 km/h lungo l’arteria che collega Genova a Ventimiglia.
Queste correnti favoniche stanno trasportando aria parecchio mite, con temperature che toccano valori di stampo primaverile un po’ su tutta la Val Padana. Sull’aeroporto di Milano Linate si sono toccati i 17 gradi così come a Genova, mentre punte di 18 gradi si stanno rilevando sul Friuli (aeroporto di Ronchi Dei Legionari), sulla pianura ferrarese e ad Albenga, sulla costa savonese. Temperature decisamente anche su Toscana e Lazio, regioni che risentono di un simile effetto favonico per correnti da nord/est in discesa dai rilievi appenninici.
Lo scenario è ben diverso sulle regioni centrali adriatiche, parte della dorsale appenninica e su tutto il Sud: i venti settentrionali sono l’elemento che accomuna queste zone al resto d’Italia, ma per il resto sono ben poche le schiarite e dominano gli annuvolamenti e le precipitazioni, in un contesto di spiccata variabilità.
Le precipitazioni più intense, localmente a sfondo temporalesco, hanno interessato fra la notte e questa mattina la zona di Termoli, il Gargano e buona parte della costa settentrionale della Sicilia fino allo Stretto di Messina ed a Reggio Calabria, ove si sono avute diverse grandinate. Al momento diverse cellule temporalesche si trovano in azione tra il messinese ed il catanese, ma la situazione si avvia verso un rapido miglioramento su tutte le regioni meridionali.
Il vento è ancora uno fra gli elementi di maggior rilievo quest’oggi e d’altronde non poteva essere altrimenti con la vicinanza di una depressione così intensa, contrapposta alla rimonta da ovest di un campo di alta pressione. I venti hanno soffiato fino a tempesta, fortunatamente non su zone di terraferma, ma in genere sui mari ad ovest della Sardegna e sui Canali delle due Isole Maggiori. I maggiori disagi, ancora oggi, si registrano proprio per le cattive condizioni del mare che creano forti difficoltà sui collegamenti marittimi dalla Sicilia verso Pantelleria, Lampedusa, Linosa e le Eolie.