PERTURBAZIONE IN AVVICINAMENTO – Il flusso atlantico si appresta a tornare protagonista della scena europea: una vasta perturbazione ha raggiunto le nazioni dell’Europa Occidentale, connessa ad un profondo vortice perturbato con perno a sud-ovest dell’Islanda. Aria decisamente mite ed umida, di origine sub-tropicale oceanica, accompagna l’avanzata frontale, con temperature che sulla Penisola Iberica hanno raggiunto punte di 21-22 gradi (nelle Isole Canarie la colonnina di mercurio ha raggiunto addirittura i 26 gradi). Il tepore si contrappone al serbatoio gelido che domina più ad est nel Continente, tra le Nazioni Baltiche, l’estreme aree orientali dell’Europa e la Russia: qui si trova la roccaforte dell’alta pressione termica, con massimi barici superiori ai 1060 hPa.
FREDDO ED INSTABILE SUL LATO ADRIATICO – L’azione combinata dell’anticiclone russo e di una depressione sul Mar Egeo ha richiamato masse d’aria fredde verso i Balcani, che hanno marginalmente coinvolto anche le regioni adriatiche. Le masse d’aria fredde hanno infatti alimentato instabilità, più marcata tra il Molise e la Puglia, dove si sono avuti frequenti rovesci di pioggia anche temporaleschi con clima freddo e ventoso. Addensamenti nuvolosi si sono a tratti generati anche tra Marche ed Abruzzo, ma con fenomenologia a carattere decisamente più isolato. Nei versanti più orientali dei rilievi appenninici è caduta la neve, ma solamente al di sopra degli 800-1000 metri. Il flusso nord-occidentale ha portato addensamenti con residue precipitazioni anche su Sicilia Settentrionale e sulla Calabria.