La situazione meteorologica odierna non evidenzia ancora particolari variazioni, con l’Alta Pressione sempre indiscussa protagonista sui meridiani occidentali Europei, mentre un’intensa depressione a carattere freddo permane quasi stazionaria sulle zone centro-orientali del Continente.
Dal punto di vista termico, questo scenario determina delle nette differenze fra le zone occidentali rispetto a quelle settentrionali ed orientali dell’Europa, che subito balzano all’occhio dalla semplice osservazione della carta allegata all’articolo.
L’aria più mite e temperata, accompagnata da un’atmosfera sostanzialmente stabile per il dominio anticiclonico sul vicino Atlantico, è una prerogativa della Penisola Iberica, con valori massimi diurni che in qualche caso hanno raggiunto picchi di temperatura fino a 25 gradi.
All’opposto, i rigori invernali sono già in piena attività da più giorni fra Penisola Scandinava, Russia, ma anche gran parte delle restanti zone centro-orientali del Continente, con cadute di neve fino in pianura dalla Germania fin sull’Ucraina, zona ove permane un nucleo gelido in quota, con termiche inferiori ai -35°C all’altezza di 500 hPa (circa 5400 metri di quota).
Come già descritto ampiamente in tutta l’ultima settimana, la nostra Penisola, trovandosi nel mezzo delle due figure bariche, è stata percorsa da un intenso flusso nord-occidentale che, a più riprese, ha convogliato una serie di veloci sistemi frontali, i quali hanno spesso solo lambito marginalmente il lato adriatico, con conseguenze non particolarmente significative.
L’ultimo ed ennesimo fronte della serie è transitato durante la giornata di ieri, insistendo quest’oggi con effetti residui all’estremo Sud. Il debole centro depressionario sul basso Tirreno ha infatti portato qualche pioggia più decisa sulla Calabria e sulla parte orientale della Sicilia. Scarseggiano gli accumuli significativi, a parte i 22 millimetri rilevati fino al primo pomeriggio su Lamezia Terme, nel Catanzarese.
Sulle restanti zone del Paese condizioni meteo decisamente buone. Da segnalare il temporaneo calo della ventilazione, la quale ha ulteriormente incentivato un calo dei valori minimi la scorsa notte, già in ribasso a causa dell’aria post-frontale. Diversi i valori sottozero registrati anche su molte zone della Pianura Padana, con il picco di -5,8°C raggiunto su Milano Malpensa.
Questa situazione di complessivo stallo è destinata finalmente a terminare, per via di un mutamento radicale del posizionamento di queste due figure antagoniste, che andranno in tal modo a determinare un deciso approfondimento del vortice freddo in direzione del cuore del Mediterraneo.
Quest’azione da manuale porterà un vero anticipo d’inverno su tutta la nostra Penisola, che rappresenta l’obiettivo principale ove si incanaleranno le correnti fredde artiche semi-continentali, con genesi ed approfondimento di una tenace depressione, la quale verrà per più giorni alimentata da flusso d’estrazione polare.
Al momento vi sono già i primi segnali di questo robusto cambiamento. Le immagini satellitari sono infatti testimoni di un significato incremento della nuvolosità fra Mar Ligure, Corsica, alto Tirreno, in estensione alle regioni centrali.
Nuvolosità ancora in gran parte innocua, collegata alla genesi di un’area depressionaria sul Mar Ligure, destinata ad approfondirsi rapidamente nelle prossime ore.
La risposta depressionaria sull’alto Mediterraneo Centrale è da ricondurre alla progressiva espansione della vasta Depressione con perno sull’Europa Centro-orientale, a cui è associata la discesa d’aria gradualmente più fredda alle quote superiori.
Assisteremo ad una netta erosione barica in sede Mediterranea, causata in primis dalle modifiche del posizionamento dei centri barici in sede Europea, destinati ad una lenta rotazione in senso orario.
Le complicanze del maltempo sull’Italia, specialmente sul Centro-Sud, saranno acuite dal contrasto delle tiepide acque superficiali del Mar Mediterraneo e dalla stessa persistenza della colata di masse d’aria fredda, dirette, in seno alla saccatura depressionaria, fin sulle coste algero-tunisine.
Un’evoluzione previsionale sicuramente complicata ma assai emozionante allo stesso tempo, tutta da vivere in quanto destinata a movimentare un autunno 2007 molto particolare, se si considera che non è il primo episodio con caratteristiche tipiche invernali.