Una vasta saccatura depressionaria d’origine polare domina lo scenario su tutta l’Europa Centro-Occidentale, sconfinando con decisione verso il Mediterraneo e le coste nord-africane. Aria fredda polare marittima continua a discendere sulla fascia occidentale europea fin verso il Marocco, attivando nel contempo la risposta più temperata ed umida sud/occidentale verso l’Italia.
Come ampiamente annunciato da vari giorni, le regioni centro-settentrionali italiane sono già aggredite dal transito di una serie di perturbazioni piuttosto intense, ma rapide nella loro evoluzione. Questi sistemi frontali si stanno rivelando anche piuttosto cattivi, se andiamo a verificare quello che è successo nella scorsa notte, a seguito di un primo transito perturbato: ha fatto notizia la violentissima grandinata che ha interessato all’alba la Capitale, con notevoli disagi ed un consistente accumulo bianco, tale da far apparire il paesaggio quasi come fosse ricoperto di neve. Il fenomeno estremo è stato causato dal transito di una supercella, giunta con violenza sulla costa laziale.
La neve peraltro è stata ancora la principale protagonista lungo tutte le aree montuose alpine (si stimano mediamente dai 30 ai 60 centimetri di nuova neve, che vanno ad aggiungersi ai recenti notevoli accumuli), cadendo ancora a bassa quota sul Piemonte: tormente di neve hanno colpito il cuneese, ma la stessa Torino si è svegliata con un velo di bianco, derivante dalla nevicata caduta ieri sera, che solo nella fase conclusiva evento è riuscita a far presa sul terreno. Questi eventi nevosi, pur di notevole rilievo per il periodo, non rappresentano un’anomalia per il Piemonte, in virtù della pregressa avvezione fredda (formazione cuscinetto freddo) e delle rapide sferzate perturbate associate ad impulsi d’aria fredda in quota.
Il maltempo ha colpito duro anche su altre zone del Centro-Nord e della Sardegna: in Liguria, sulla Riviera dei Fiori, una grandinata si è abbattuta su Sanremo, mentre il forte vento ha creato parecchi disagi sul genovese, causa un’intensa mareggiata che ha provocato nuovi danni alle imbarcazioni sbaragliate sulla strada ed alle strutture vicine, mentre diversi alberi sono stati abbattuti. Nuovi temporali grandinigeni hanno colpito anche alcune zone della Sardegna, senza i recenti disastri che sono seguiti alle alluvioni del 28 Novembre.
Questo autentico bollettino di guerra fa seguito ad un autunno che ultimamente sta assumendo dei toni sempre più marcatamente perturbati. Nelle ultime 72 ore le precipitazioni hanno interessato con ingenti accumuli gran parte del Paese, comprese le regioni meridionali risparmiate invece dall’ultima perturbazione, almeno per quanto concerne le precipitazioni.
Un nuovo assalto perturbato si sta organizzando in queste ore sui mari di ponente, come evidenzia molto bene il Satellite. Un imminente peggioramento temporalesco appare alle porte della Sardegna, mentre il ramo caldo si appresta a portare intense precipitazioni sul Nord. Il nucleo più intenso colpirà prima la Liguria, per poi persistere lungo la fascia prealpina centro-orientale. Sul Piemonte, nella fase più acuta delle precipitazioni, nuove nevicate potranno cadere fino a quote basse. Le correnti sud/occidentali attiveranno inoltre precipitazioni anche lungo tutto il versante tirrenico, dalla Toscana verso la Campania. Non si escludono ancora una volta rovesci localmente intensi, già attualmente presenti in Toscana.
Questa nuova perturbazione è associata ad un profondo minimo barico attualmente centrato sul Golfo del Leone. L’accentuazione del gradiente barico sarà causa di un imminente nuovo rinforzo dei venti di libeccio sui mari di ponente, che nelle prossime ore rinforzeranno fino a tempesta con le ennesime mareggiate lungo la fascia tirrenica centro-settentrionale e le coste esposte della Sardegna. Non mancherà inoltre una sciroccata molto sostenuta lungo l’Adriatico. La ventilazione resisterà sostenuta anche per buona parte della giornata di domani, registrando una graduale attenuazione col trascorrere delle ore.