L’instabilità non accenna ad allentare la morsa sul Mediterraneo, dove resta attivo un mulinello ciclonico con perno tra il Canale di Sicilia e lo Ionio, ma per quanto concerne lo scenario europeo vale la pena evidenziare la voragine di bassa pressione centrata fra la Scozia e l’Islanda, capace di misurare nel suo perno centrale valori di pressione bassissimi, addirittura di 947 hPa. Fortissimi venti stanno investendo le coste settentrionali scozzesi! Un minimo barico di quest’entità è collegato al ricompattamento ulteriore del Vortice Polare, che gode di ottime salute: fino a quando girerà così a mille, ci sono poche speranze di veder giungere discese d’aria fredda alle nostre latitudini.
In mezzo alle due figure cicloniche appena descritte s’inserisce un vastissimo anticiclone, proteso dalla Penisola Iberica fino alle estremità orientali dell’Europa. Questo corridoio d’alta pressione, un ponte davvero ben solido, è ormai efficacemente alimentato da contributi d’aria tiepida di matrice sub-tropicale oceanica, che fanno capo ai massimi in quota posizionati in prossimità delle Azzorre. I massimi barici al suolo si trovano proprio sulle nazioni orientali dell’Europa, lambite dall’influenza di masse d’aria artica più incisive sulla Russia.
L’Italia è influenzata dal bordo orientale di questo vasto anticiclone e scorre un afflusso di correnti orientali, ulteriormente rinvigorite dalla presenza della lacuna ciclonica nei pressi della Sicilia. La presenza della circolazione da nord/est è risultata in tutta evidenza dalla nuvolosità addossata ai versanti adriatici: il grosso dell’instabilità è però rimasto concentrato al Sud, con fenomeni occasionalmente di forte intensità in alcune aree della Puglia. Molta pioggia anche sulla Calabria ionica, dove un nuoco colpo di coda è atteso nel corso delle prossime ore. Sole splendente al Nord ed aria limpida dopo le limitazioni di visibilità di inizio giornata, ma il consolidamento dell’anticiclone favorirà un’accentuazione progressiva delle nebbie.