Il debole fronte che in queste ore sta attraversando le nostre regioni centro-settentrionali giunge sicuramente indebolito, ma rappresenta un importante punto di partenza in prospettiva futura già a breve medio-termine.
Nelle ultime ore le piogge più importanti, anche a carattere di rovescio temporalesco, si sono avute sull’alto Friuli, e l’orografia ancora una volta è stata determinante negli accumuli anche superiori ai 100 millimetri nelle aree pedemontane.
Temporali sono in atto anche fra Toscana ed Umbria (segnatamente la provincia di Perugia), con accumuli censiti anche superiori ai 30-40 millimetri.
Dicevamo della svolta in prospettiva, che sarà parzialmente evidente già dai primi giorni della settimana, dopo una domenica caratterizzata da un sostanziale miglioramento per una ripresa barica a tutte le quote.
Solo il nord sarà interessato da una componente parzialmente antioraria della circolazione a componente sud-occidentale, in grado di favorire condizioni meteo piuttosto incerte, e precipitazioni orografiche perlopiù concentrate sulla Liguria.
L’Anticiclone di blocco, ferito da questa prima debole intrusione nel “suo territorio”, non sarà in grado più di riprendersi e reagire alla sua maniera, ma subirà progressivamente una mazzata che lo stenderà al tappeto, permettendo l’avanzata graduale di un’energica fase di maltempo, in particolare sul finire della settimana.
Infatti, lo sviluppo di una fortissima corrente a getto dalle coste nord canadesi in direzione dell’Atlantico portoghese consentirà l’energico affondamento della Depressione Islandese nord-atlantica in direzione dell’Europa occidentale e del Mediterraneo centro-occidentale.
Siffatta configurazione darebbe una spallata all’ostinata lacuna barica al largo del Portogallo, che era la prima causa scatenante delle continue rimonte anticicloniche dell’ultimo periodo.
Le ultime emissioni modellistiche l’azione e l’intensità della spinta depressionaria, con profondi minimi ciclonici in grado di generarsi persino sul Mediterraneo centro-occidentale.
Nei giorni scorsi avevamo già sottolineato la prevista enorme vitalità della ruota depressionaria atlantica rinvigorita dagli apporti gelidi del Vortice Polare, ma sembrava dovesse concentrare il suo raggio d’azione sull’Europa centro-occidentale, con le nostre regioni parzialmente influenzate dall’insormontabile barriera Anticiclonica sub-tropicale.
Se le ultime proiezioni dovessero trovare conferma anche nei prossimi giorni, potremmo vivere un’ultima decade di novembre davvero da fine autunno di un tempo, con quella svolta tanto invocata mai così necessaria in questo momento.
Il forte deficit idrico dato dall’innaturale insistenza delle figure Anticicloniche, naturalmente trova riscontro anche sulle Alpi, ove manca la neve anche sulle alte quote. Naturalmente, se dovesse verificarsi una così vigorosa fase di maltempo, giungerebbe la neve in gran quantità come ancora di salvataggio, in vista del Ponte dell’Immacolata ormai prossimo.
Appuntamento ad inizio settimana per fare il punto su quest’ipotetica svolta, con tutti gli aggiornamenti e i maggiori dettagli al riguardo.