La struttura Anticiclonica, così persistente da svariati giorni, si appresta progressivamente a volgere al termine, non prima di garantire uno straordinario fine settimana di stampo quasi estivo, ben lontano da quelli che sono i normali canoni stagionali.
Come annunciato, un primo lieve cedimento pressorio sul settore nord-est dell’Italia, accompagna l’avvicinamento in addossamento all’arco Alpino orientale di un primo fronte d’aria fresca. Nubi alte hanno facilmente valicato le Alpi, ma si tratta di stratificazioni del tutto innocue.
L’aria fresca è più avvertita in quota e specialmente nei crinali Alpini del Triveneto, ove l’altezza dello termico è in rapido calo fino a quote prossime ai 3000 metri, mentre nelle Alpi occidentali, maggiormente vicine all’influenza della bolla calda, la quota dello zero termico si trova ancora oltre i 4000 metri.
Tale differenza così intensa è dovuta allo spostamento verso ovest della bolla d’aria calda verso il Mediterraneo occidentale, con elevati geopotenziali che continuano ad abbracciare tutto il versante occidentale italiano, comprese le zone Alpine del nord-ovest.
I massimi pressori ormai piazzati poco ad ovest hanno peraltro determinato un cambio del regime dei venti al suolo anche sui versanti occidentali italiani, che a grande scala hanno ormai ruotato dai quadranti settentrionali.
Si tratta comunque di un flusso decisamente più secco sull’area Tirrenica e sulla Sardegna, ove specie in quest’ultima la compressione operata dall’Anticiclone di tale aria secca, sta producendo valori diffusamente prossimi ai 30 gradi, pur con tassi d’umidità relativa assai ridotti.
Il flusso fresco in intensificazione interessa invece tutto il versante Adriatico, fino alla Puglia con associate foschie derivanti dall’elevata umidità. Foschie ed isolati banchi di nebbia che in queste ore insistono anche su un vasto settore della pianura padana ed emilano-romagnola.
Merito delle persistenti inversioni termiche, che s’attenueranno non appena si faranno strada infiltrazioni fresche e più secche nel corso dei prossimi giorni, con la prima irruzione fredda attesa per le festività dei Santi.
Stiamo vivendo un finale d’Ottobre straordinariamente caldo, e ora il passaggio ad una situazione più fresca e prossima alla norma è quanto di più auspicabile per un ripristino di condizioni più autunnali, almeno a pelle.
Tuttavia, segnaliamo che l’avvento di correnti più fredde non annuncia l’arrivo delle grandi piogge, che ancora non s’intravedono in maniera chiara nemmeno all’orizzonte. Ed è soprattutto di queste che il nostro Paese ha bisogno, dopo un ottobre così fortemente siccitoso, nonostante svariate “proiezioni di calcolo” inducevano ad ipotizzare un mese caratterizzato da forte piovosità.