Sembra d’esser tornati indietro d’un mese. La prima metà di Gennaio fu caratterizzata da un mite anticiclone africano, che determinò inizialmente condizioni di tempo splendido e in seguito una preponderanza delle nebbie e delle nubi basse. La causa che ne provoca la formazione è lo stazionamento per più giorni di una figura stabilizzante e la conseguente stasi atmosferica. Non essendoci un ricambio d’aria, l’umidità ha modo di depositarsi al suolo innescando il fenomeno. Si possono formare nebbie da irraggiamento o nebbie marittime e la sostanza non cambia. La visibilità ne risente ed oltre alle pianure e le valli, vengono interessate persino le coste.
Gli scorsi giorni sono stati caratterizzati dal dominio del bel tempo. Per bel tempo intendiamo la prevalenza del sole, dei cieli sereni. Le nebbie che al mattino erano visibili in Val Padana, o nelle valli montane, si dissolvevano nelle ore diurne e lasciavano filtrare i raggi del mite sole invernale. Forse più che invernale sarebbe il caso di definirlo primaverile, perché le massime raggiunte potrebbero tranquillamente far parte del mese di Marzo. O persino di Aprile.
Il rialzo non è mica terminato. Nel corso della giornata odierna vi saranno alcune località tirreniche che potrebbero raggiungere i 20 gradi. Seguendo i dettami modellistici, le regioni ove dovrebbero registrarsi i maggiori valori saranno la Toscana, il Lazio, la Campania e a seguire tutte le altre. Anche il Nord e in particolare la Val Padana, registrerà valori prossimi o maggiori ai 15 gradi. E non parliamo delle alture e dei rilievi. L’aria mite si percepisce soprattutto in quota.
Poi ci sono le nubi basse. O se preferite, nubi provenienti dal mare. Sono presenti in Liguria e non è da escludere che possano determinare la caduta di qualche piovasco. Sono presenti anche nei mari circostanti le Isole e in alcuni casi riescono a spingersi verso le località costiere della Sardegna occidentale. Stesso discorso per l’Alta Toscana, ma se consideriamo la continuità geografica col levante Ligure, non c’è di che stupirsi.
Un altro problema legato alla stabilità atmosferica è l’accumulo degli inquinanti. Un problema che attanaglia in particolare le grandi città del Nord Italia. La Val Padana è la zona peninsulare maggiormente soggetta alla calma di vento perché protetta dalle catene montuose delle Alpi e dell’Appennino. Se poi ci si mette anche l’Alta Pressione, beh, il gioco è fatto.
Nei prossimi giorni ci sarà da soffrire, nel senso che foschie, nebbie e nubi basse si acuiranno. Il sole comincerà a faticare, e non poco, nelle grandi pianure, nelle valli e sulle coste. Quando cambierà? Le notizie non son certo le migliori. Per un cambiamento, vero, occorrerà attendere probabilmente la metà di Febbraio. Una magra consolazione.