In quest’inizio settimana l’Italia risente in maniera sempre più efficace dell’abbraccio anticiclonico, che trae origini dalle latitudini sahariane. L’ampio sistema depressionario atlantico si è infatti scavato uno spazio al largo della Penisola Iberica, sollecitando di conseguenza la risalita del cuneo d’alta pressione africano, accompagnato da masse d’aria molto calde in quota.
Il nastro delle perturbazioni atlantiche, trovandosi di fronte il muro anticiclonico, è costretto così a scorrere da sud/ovest verso nord/est: le nubi più consistenti e produttive tendono così a coinvolgere le zone settentrionali di Spagna e Portogallo, parte della Francia, i Paesi Bassi e la Germania, ma il flusso atlantico tende poi a scivolare, attenuato, verso parte dell’Europa. Le Isole Britanniche, vicine al perno depressionario, sono le più coinvolte dal flusso perturbato atlantico e proprio qui in settimana si avranno frequenti situazioni perturbate e tempestose, per la super attività del motore depressionario nord-atlantico.
La netta contrapposizione fra quest’attività ciclonica nord-atlantica e la calma anticiclonica del Mediterraneo si traduce dunque in differenze davvero radicali. Basti pensare alla Spagna, dove vi è una netta differenza fra la Galizia, interessata dalla periferia del flusso umido oceanico, e l’Andalusia, ove invece si fa sentire in pieno l’azione dell’alta pressione africana, che ha portato temperature da fine estate, con temperature di 30 gradi.
Lo stesso discorso può valere per l’Italia, che continua ad essere spaccata in due, nonostante la prevalenza dell’anticiclonica. Spifferi d’aria umida vengono infatti convogliati sul Nord Italia, dove ancora insiste un tipo di tempo uggioso ed umido con nubi e frequenti foschie o banchi di nebbia. Bande nuvolose alte innocue interessando a tratti altre zone della Penisola, mentre le Isole Maggiori, come appare evidente dal Satellite, risentono più decisamente del sole.
La bolla calda anticiclonica interessa da vicino le Isole Maggiori, con temperature che sono salite su livelli addirittura degni della tarda estate, non solo sulle località poste in collina ed in montagna, ma anche su diverse zone costiere, peraltro in assenza di venti significativi. Rammentiamo che le fasi calde anticicloniche di questo periodo raramente portano valori troppo elevati sulle pianure, sulle valli e sulle coste, poiché si realizzano le inversioni termiche che mantengono l’aria più fresca ed umida maggiormente a contatto col suolo.
Il caldo odierno è stato dunque in parte inatteso, perlomeno con quest’entità: i valori hanno infatti superato i 25 gradi in diverse località tra cui Palermo e Catania, mentre sulle coste orientali della Sardegna, nella stazione di Capo San Lorenzo, si sono addirittura toccati i 31 gradi. Queste temperature così elevate contrastano in maniera evidente con le scarse ore di luce di questo periodo tardo autunnale: in diverse zone si sono realizzate escursioni termiche molto accentuate, come nel caso della Piana di Catania, dove la differenza termica tra giorno e notte è stata di circa 20 gradi.