Le condizioni meteo sul nostro Paese risentono dell’azione di un consistente ammasso nuvoloso, formatosi a seguito della sostanziale fusione di un fronte di provenienza atlantica con una perturbazione risalita dal Nord Africa. La struttura nuvolosa è inserita all’interno di una profonda saccatura che estende il suo asse non solo sul cuore del Mediterraneo, ma persino sull’entroterra nord-africano.
Aria più fredda discende sul bordo occidentale della saccatura raggiungendo il Marocco e l’entroterra algerino, ove sono forti i contrasti rispetto all’aria calda sub-tropicale che risale poco più ad est invadendo anche le regioni meridionali ionici, la Penisola Ellenica e gran parte delle aree balcaniche. I contrasti stanno generando nuovi impulsi perturbati fortemente instabili sul Nord Africa, destinati a raggiungere nuovamente la Sicilia e le estreme regioni meridionali, ove solo in queste ore si sta avendo una parziale tregua.
Sulla Sicilia il maltempo ha causato diversi danni, dopo le piogge torrenziali presenti fino alle prime ore di questa mattina: la zona più colpita è stata quella dell’agrigentino, ove non sono mancati smottamenti ed esondazioni di alcuni corsi d’acqua. Sull’Isola l’allarme maltempo prosegue, in considerazione delle nuove abbondanti precipitazioni previste da questa notte, a causa di un nuovo impulso perturbato proveniente dal Nord Africa.
La perturbazione ha messo in ginocchio anche numerose zone del Levante Ligure e della Toscana durante la giornata di ieri, per via dell’azione perturbata atlantica accompagnata da correnti di Libeccio. Le zone più colpite dal maltempo sono “abituate” a precipitazioni copiose anche in breve tempo, ma non potevano mancare danni e disagi per i picchi addirittura superiori ai 300 mm raggiunti in poco più di 24 ore. La regione Liguria ha chiesto lo stato d’emergenza per lo spezzino. Per queste zone il peggio sembra ormai passato e la perturbazione attesa nel week-end dovrebbe risultare meno intensa di quella precedente, in merito alla previsione degli apporti pluviometrici.
Diversi problemi anche nel Veneto per l’intensità delle precipitazioni, soprattutto in riferimento agli abbondanti fenomeni nevosi caduti sull’area dolomitica, con un manto nevoso fresco di circa 60-70 centimetri da aggiungersi al notevole strado precedente. Queste nuove nevicate, pur cadendo a quote più elevate rispetto a quanto avvenuto sulle Alpi Occidentali, hanno causato un sensibile rialzo del pericolo valanghe. Le precipitazioni hanno ingrossato la portata di alcuni fiumi, che hanno rotto gli argini in alcune aree del mantovano.
In queste ore, parte del Triveneto si sta liberando dalle precipitazioni per il lento movimento verso levante della copertura nuvolosa. Il flusso meridionale continuerà a pilotare nuvolosità, con precipitazioni che tenderanno gradualmente a concentrarsi sul Friuli Venezia Giulia. Sulle regioni centrali è atteso un miglioramento già in atto sulla Toscana e sull’Alto Lazio, mentre il maltempo interesserà il Sud e la Sicilia, per un nuovo contributo depressionario in risalita dal Nord Africa.