PERTURBATO, MA ANTICICLONE BUSSA – Siamo nella fase acuta della ciclogenesi mediterranea centrata sui mari italiani, attualmente collocata con minimo di 991 hPa sul Tirreno Centro-Settentrionale. Il rinvigorimento depressionario delle ultime ore è scaturito dall’intrusione di quel lago d’aria fredda in quota, che ieri ritrovavamo sulla Francia. Si tratta dell’ultimo impulso d’aria d’estrazione polare che va ad alimentare una depressione ormai attiva da svariati giorni sull’Italia. La discesa a ripetizione di questi contributi freddi nord-atlantici è stata agevolata dalla parziale elevazione verso nord dell’anticiclone delle Azzorre. Ora lo scenario si appresta ad un graduale mutamento: non sono infatti attesi nuovi contributi nord-atlantici e si apre così la strada per la graduale espansione dalla Penisola Iberica del ramo orientale dell’anticiclone delle Azzorre che andrà ad invadere il Mediterraneo seppur molto timidamente.
MALTEMPO INVERNALE – Il cuore depressionario, centrato a ridosso delle coste fra la Bassa Toscana ed il Lazio, ha determinato diffuso maltempo su gran parte d’Italia. Più ai margini del maltempo sono rimaste solo parte delle regioni settentrionali, in particolare le pianure a nord del Po e la Liguria ove le precipitazioni si sono attenuate dopo che imperversavano ancora nelle ore mattutine, specie sui settori di Nord-Ovest. Per il resto instabilità e maltempo assoluti protagonisti, con il roteare attorno al minimo di pressione dei vari ammassi nuvolosi con rovesci, temporali (specie nelle ore pomeridiane) anche grandinigeni e neve in montagna. Da segnalare la ritornante occlusa del fronte, con venti nord/orientali, che ingloba ancora la parte bassa della Val Padana: ciò ha causato una notevole recrudescenza del maltempo tra Emilia centro-orientale e Romagna, con precipitazioni battenti anche temporalesche e grande neve in Appennino a partire dai 700 metri.
VERSO LENTO MIGLIORAMENTO – Il cuore del vortice evolverà nelle prossime 24 ore verso le regioni meridionali. Le schiarite prenderanno quindi il sopravvento quindi al Nord e lungo le regioni centro-settentrionali tirreniche. Sul resto d’Italia l’instabilità sarà dura a morire, anche perché la depressione tenderà a persistere a lungo sullo Ionio, attenuandosi lentamente.