Non si arresta il flusso di correnti d’aria fresca dalla Russia, complice la persistenza del ponte di Alta Pressione proteso dal Medio Atlantico alla Russia. Il flusso orientale viene poi attratto fin sul Mediterraneo da una relativa area depressionaria al suolo posta tra Mar Ionico e Mar Libico.
L’instabilità di questo inizio settimana, ancora protagonista su molte regioni italiane, è presto spiegata analizzando quella che è la situazione in quota: all’altezza di 500 hPa (poco più di 5500 metri d’altezza) ritroviamo infatti un “polo depressionario” posizionato poco ad est dell’Alto Adriatico, caratterizzato da isoterme ancora piuttosto basse di -24°C.
Si tratta di quella vecchia circolazione fresca in quota, stazionaria ormai da giorni sui Balcani e ringalluzzita verso ovest dagli impulsi freddi pilotati dall’espansione dell’Alta Pressione verso la Russia. Questa configurazione barica, che impedisce l’arrivo delle perturbazioni atlantiche sull’Europa, è piuttosto rara in questo periodo, ma è poco frequente anche in inverno, stagione nella quale sarebbe in grado di determinare grande freddo e neve a basse quote sulle zone esposte al flusso d’estrazione continentale.
Tale vortice freddo, alle quote superiori dell’atmosfera, ha richiamato un flusso d’aria più mite ed umida, in scorrimento sul Basso Mediterraneo, innescando contrasti. Una fascia di confluenza perturbata fra masse d’aria si è infatti spostata dalle Baleari verso le regioni ioniche, trascinando una perturbazione mediterranea con relativa depressione al suolo.
Quest’oggi ritroviamo pertanto tempo instabile ed a tratti perturbato fra Puglia Meridionale, Calabria e Sicilia. Le principali aree temporalesche si vanno sviluppando in mare aperto, sullo Ionio, anche se in queste ore più calde degli impulsi convettivi si potranno sviluppare anche sulle zone interne montuose.
Le precipitazioni maggiori hanno colpito i settori ionici della Calabira. In particolare sul cosentino si sono avuti accumuli ben superiori ai 30 millimetri, ma non si riscontrano fenomeni di particolare violenza. Sulla Sicilia nel frattempo si stanno affacciando schiarite da ovest, ma il contesto spiccatamente instabile potrà dar luogo a rovesci nelle prossime ore sulle catene montuose settentrionali.
Non mancano le piogge a tratti anche lungo i versanti adriatici, particolarmente esposti al flusso orientale in scorrimento nei bassi strati. Un miglioramento rispetto alle scorse 24 ore interessa invece il Nord Italia: dopo le nevicate della giornata di ieri tra Alpi e Prealpi Lombarde, Dolomiti ed Alto Adige, le temperature si mantengono piuttosto fresche, consentendo il mantenimento del manto nevoso, che in alcune aree ha superato i 20 centimetri a quote superiori ai 1800 metri.
L’attuale situazione si manterrà ancora pressoché invariata per le prossime 24-48 ore. Bisognerà attendere il fine settimana per una significativa tregua, quando l’Alta Pressione si gonfierà a latitudini più meridionali, sui territori centro-occidentali europei, ponendo fine al flusso freddo ed instabile sul Mediterraneo, ove si avrà un incremento generale della pressione.