La saccatura ciclonica, transitata sul nostro Paese, si porta verso levante ed al suo seguito continuano ad affluire correnti più fresche settentrionali, moderatamente instabili sulle regioni meridionali e sulle Isole. Un modesto promontorio anticiclonico da sud-ovest avanza sui bacini occidentali della Penisola e sul Nord, per via dell’ingresso di una profonda depressione verso il nord della Francia.
Il perno freddo del Vortice Polare insiste sulla Penisola Scandinava. Come possiamo notare dal Satellite, le correnti fredde artiche scendono sul Mar di Norvegia e fino ad una parte delle Isole Britanniche, ma presto l’aria artica riprenderà a viaggiare verso latitudini più meridionali, non appena il vortice depressionario, giunto dall’Atlantico, si posizionerà sull’Europa Centrale. Si parla con abbondanza della prevista fase fredda, anche per quanto concerne l’Italia: tutto ciò inizierà già nelle prossime 36-48 ore, con la spinta artica ben sostenuta da un blocco anticiclonico proteso in senso meridiano sul Vicino Atlantico.
Per il momento ci limitiamo a seguire il movimento della profonda depressione sul Canale della Manica. Attualmente il minimo barico al suolo, con valori di ben 978 hPa, è posizionato in prossimità delle coste nord-occidentali della Bretagna. La perturbazione collegata è già piombata sul territorio francese, ma le frange nuvolose più avanzate si spingono fin sulle Alpi Occidentali ed il Mare di Corsica. I maggiori disagi di quest’ondata perturbata sono principalmente collegati ai venti, in quanto il fortissimo gradiente barico sta innescando una forte tempesta su tutte le coste occidentali, con raffiche massime che oltrepassano i 100 km/h ed imponenti mareggiate.
Quest’ingresso perturbato ha portato aria più mite con una generale temporanea attenuazione del freddo su tutta l’Europa Occidentale, compresi i settori meridionali delle Isole Britanniche. La Scozia resta invece sempre interessata dall’afflusso di correnti artiche: in diverse zone di pianura, durante la scorsa notte i termometri sono precipitati anche al di sotto dei -10°C. Si tratta di valori in qualche caso record o dai tempi di ritorno di diversi decenni.
Come più volte sottolineato, l’Italia nel week-end è stata interessata molto marginalmente dalla breve incursione di correnti artiche, collegate alla saccatura in movimento dalla Grecia alla Turchia. L’Arco Alpino ha trattenuto buona parte dell’aria fredda, che tuttavia è riuscita a spingersi fin sulle regioni meridionali. Nella prime ore della giornata odierna gli ultimi rovesci hanno colpito principalmente le zone costiere del medio versante adriatico e delle regioni meridionali, ma qualche fenomeno ha colpito anche il Lazio.
I temporali hanno interessato le zone salentine e quelle del basso tirreno, compresa la costa messinese. L’afflusso di correnti fredde ha portato cadute di neve attorno agli 800/1000 metri sulle zone montuose della Sicilia. In queste ore gli ultimi guizzi d’instabilità interessano la bassa Calabria tirrenica e le coste settentrionali della Sicilia. Un diffuso miglioramento ha invece interessato il Nord Italia e questo ha portato ad una maggiore uniformità delle temperature massime diurne, le quali hanno facilmente superato i 10 gradi anche su alcune località della Val Padana.