Una profonda depressione atlantica sta pilotando una perturbazione nel cuore dell’Europa, grazie all’affondo di una saccatura tra la Penisola Iberica e la Francia. Il fronte perturbato separa masse d’aria marcatamente diverse, quelle fresche oceaniche che irrompono da ovest e quelle decisamente più calde afromediterraneo che risalgono di latitudine lungo il bordo occidentale di un cuneo anticiclonico che ha esteso la propria influenza anche ben a nord delle Alpi.
Lungo il fronte principale non mancano pertanto fenomeni a carattere temporalesco, più vigorosi in Francia dove si sono avuti persino nubifragi a frequente carattere grandinigeno. Lo spostamento della perturbazione verso levante sta comportando in queste ore rovesci frequenti tra i Paesi Bassi, la Germania e parte delle zone alpine. Schiarite post-frontali, in seno all’aria più fresca, stanno interessando il settore nord-occidentale della Francia, mentre sulle Isole Britanniche vige un contesto di variabilità, in attesa dell’avvicinamento di un nuovo assalto perturbato dal Vicino Atlantico, che peraltro non è una perturbazione qualunque, ma si tratta dell’ex uragano Bill.
Questa perturbazione parrebbe dunque intenzionata a penetrare minacciosamente fin sulla Penisola, ma in realtà l’avanzata del fronte è molto ostacolata dalla presenza di una vigorosa barriera anticiclonica, supportata da masse d’aria calde sub-tropicale, protesa dal Mediterraneo sin verso l’Ucraina e la Russia Occidentale. L’azione di sbarramento anticiclonica appare piuttosto imponente e sta riuscendo a deviare gli ammassi nuvolosi verso nord, rallentando fortemente il moto di traslazione verso levante del lungo serpentone nuvoloso.
Lungo il bordo orientale di questo promontorio anticiclonico scivolano invece masse d’aria un po’ più fresche, che alimentano una lieve circolazione instabile (goccia fredda) in quota presente tra le nazioni balcaniche ed il Mar Nero. Nonostante si tratti di un vortice in netta attenuazione, l’instabilità riesce a manifestarsi anche sulle regioni appenniniche meridionali del nostro Paese, in modo specifico tra la Basilicata ed i rilievi calabri, ma focolai temporaleschi si sono generati anche su qualche area interna pugliese e, localmente, anche su altri limitati settori della dorsale appenninica.
Molto più interessanti risultano essere gli effetti dell’avanzata del fronte instabile, proveniente dalla Francia, verso le Alpi Occidentali. Al momento i primi temporali interessano le zone alpine, ma nelle prossime ore raggiungeranno anche la pianura piemontese. Sul resto del Nord-Ovest al momento il cielo è lattiginoso per nubi di tipo alto. Il blocco imposto dall’alta pressione ridurrà parecchio gli effetti della perturbazione, ma non impedirà il passaggio di alcuni rovesci al Nord e probabilmente, nel corso dei prossimi 2 giorni, non è certo esclusa una parziale recrudescenza dell’instabilità anche fra regioni centrali e Sardegna.
Per il momento, non avremo ancora apprezzabili variazioni per quanto concerne il campo termico, in quanto seguiterà l’afflusso d’aria caldo-umida. Nonostante la maggiore nuvolosità presente, resteremo in compagnia dell’afa. Nella giornata odierna i valori più alti hanno interessato non solo zone interne tosco-laziali, ma anche le Isole Maggiori per un afflusso sciroccale che ha portato ben 37 gradi all’aeroporto di Alghero Fertilia.