Le nevicate in Pianura Padana per le prime ore del Capodanno erano in previsione, ma le precipitazioni erano attese piuttosto deboli, tanto che era difficilmente auspicabile attendersi accumuli di rilievo al suolo. I modelli di previsione facevano chiaramente sperare solo in pochi centimetri di deposito del manto nevoso. Come se non bastasse, diverse zone della Val Padana centro-orientale sarebbero state al limite fra la pioggia e la neve, pertanto la scarsa consistenza dei fenomeni non si manifestava certo a favore dell’episodio nevoso.
Dalle premesse alla realtà non sono invece mancate le sorprese, da mettere peraltro sempre in conto sul campo della previsione meteorologica. La perturbazione è stata infatti nettamente sottovalutata ed alla fine ha dato luogo a precipitazioni sorprendenti in una ristretta fascia della Val Padana, fra il mantovano, il veronese, il padovano ed il ferrarese: in alcune aree si sono addirittura superati i 15 centimetri di neve. Le zone occidentali della Pianura Padana sono invece state saltate dalle maggiori precipitazioni, ma questo era nell’aria dagli ultimi aggiornamenti previsionali della giornata di ieri. Poca neve anche sulla città di Milano, appena un paio di centimetri sulle aree meno soggette all’isola di calore.
La peculiarità dell’evento odierno è data dal fatto che le zone più colpite sono in realtà quelle di solito meno soggette a nevicate di rilievo. Sull’area del veronese non è facile che si venga a creare l’amalgama ideale per serie nevicate con accumuli realmente degni di nota. Il cuscinetto freddo quasi sempre non è in grado di resistere ai richiami sciroccali, a differenza di quanto accade sulla Val Padana occidentale. Inoltre, le nevicate per irruzione fredda da nord/est raramente riescono a sfondare verso zone come il padovano ed il veronese, ove non gioca a favore nemmeno l’elemento orografico.
Tutto ciò ha portato diversi meteoappassionati della zona a descrivere quella odierna come la “nevicata perfetta”. In effetti, per queste zone si tratta di uno degli eventi maggiori dell’ultimo decennio, addirittura superiore all’evento del 17-18 Gennaio 2001. Fa sensazione che una simile nevicata sia stata portata da una piccola goccia fredda, da giorni vagante sulla Francia dopo aver attraversato in precedenza il Nord Italia nella giornata di Domenica. Il ritorno sui suoi passi del piccolo vortice ha creato quest’inaspettata notevole nevicata, almeno per alcune zone. Sulle zone maggiormente innevate, in caso di ampi rasserenamenti, si potrebbero avere notevoli cali termici a causa dell’effetto albedo, che consiste nel maggiore rilascio verso lo spazio del calore al suolo.
La perturbazione collegata a tale vortice si è poi gradualmente spostata verso le regioni centrali, con piogge diffuse e nevicate in quota. Molto ampia la demarcazione termica rispetto al Nord, considerando che su queste zone la neve ha fatto addirittura cadere al di sotto dei 1500 metri d’altezza. Al momento la perturbazione è giunta già su parte delle regioni meridionali, con precipitazioni sparse fra Campania, Puglia e Basilicata.
Nel frattempo un nuovo impulso perturbato avanza dal Mediterraneo Occidentale verso la Sardegna, collegato ad un’onda depressionario con minimo barico al suolo sulle Baleari. Questa perturbazione, dopo aver portato piogge in Sardegna, nella giornata di domani rinvigorirà l’altra area perturbata presente al Sud. Contemporaneamente, aria piuttosto fredda dal Nord Europa valicherà le Alpi irrompendo sul Triveneto e sulle coste dell’Alto Adriatico, per poi estendersi su gran parte del Centro-Nord.
Si tratta dell’ennesima sferzata di freddo diretta sul Nord, anche se in quest’occasione non darà luogo a fenomeni di rilievo, ma permetterà di dare nuovo vigore al cuscinetto freddo al suolo sulla Pianura Padana. Sulle regioni centrali adriatiche non è invece escluso qualche fiocco di neve fino a quote basse durante la giornata di Sabato, ma si tratterà di fenomeni abbastanza irrilevanti.