Il mese di Giugno non è iniziato sotto i migliori auspici di bel tempo, a causa della penetrazione di una circolazione depressionaria con asse disposto dalle Isole Britanniche verso il bacino centro-occidentale del Mediterraneo.
La parte finale di Maggio era stata invece caratterizzata da affondi depressionari prevalentemente diretti sull’Iberia, con la nostra Penisola principalmente esposta ai richiami stabilizzanti di matrice sub-tropicale che hanno trascinato aria molto calda sahariana, capace di demolire una serie di record storici su molte località in ambito mensile.
La contrapposizione radicale fra le due circolazioni ha però altresì determinato fenomeni esplosivi di maltempo sulle zone interessate dalla confluenza fra masse d’aria diverse. Ne hanno fatto le spese anche i nostri versanti occidentali, soprattutto il Piemonte, ove piogge persistenti hanno causato le note esondazioni sulle valli pedemontane lungo il corso del Po e dei principali affluenti.
Il week-end festivo appena trascorso ed ancor più quest’esordio settimanale sono caratterizzati dall’ingresso netto di correnti fresche oceaniche all’interno di una circolazione debolmente depressionaria in quota, che alimenta una vivace instabilità.
Non è la tipica instabilità diurna derivante da deboli infiltrazioni fresche in quota, ma si fa sentire l’influsso depressionario con fenomenologia non esclusivamente concentrata nelle ore diurne, legata all’ingresso di una serie d’impulsi instabili. In nottata ed al primo mattino piogge e temporali hanno interessato parte dei versanti costieri tirrenici di Lazio e Campania.
Le ore più calde sono quelle che maggiormente esaltano la genesi di intense celle temporalesche sulle zone di terraferma: ieri una serie di rovesci intensi, persino grandinigeni, hanno interessato alcune zone del Triveneto, mentre quest’oggi i temporali sono soprattutto concentrati sul cuore della dorsale appenninica.
L’attività elettrica di maggiore consistenza è al momento concentrata fra Appennino Campano, Molisano e sull’Abruzzo. Le correnti sud-occidentali faciliteranno lo sconfinamento dei fenomeni sul lato costiero adriatico, come sta attualmente avvenendo sulle coste marchigiane. Questo scenario mantiene relativamente basse le temperature, seppure con punte prossime ai 30 gradi su alcune località del Sud, decisamente distanti dai picchi termici che si raggiungevano appena 7 giorni orsono.
Le correnti fresche sono costrette all’intrusione fin sul Mediterraneo, per la concomitante parziale avanzata dell’Anticiclone delle Azzorre verso la Penisola Iberica, figura anticiclonica per eccellenza delle nostre stagioni estive che al momento non riesce ad ergere uno scudo protettivo verso il cuore del Mare Nostrum.
Sull’Europa Centro-Settentrionale vige peraltro il dominio di una relativa circolazione anticiclonica continentale, che impedisce l’ingresso dell’aria fresca atlantica ad alte-medie latitudini europee. Questo favorisce un forte riscaldamento su parte delle nazioni europee centro-orientali, con valori prossimi ai 30 gradi in Germania.
La veste inconsueta di quest’inizio Giugno appare destinata a proseguire anche nei prossimi giorni, poiché tenderà ad insistere una configurazione barica favorevole all’intrusione di impulsi instabili di matrice oceanica. Nella giornata di domani una goccia fredda secondaria posizionerà il proprio perno in corrispondenza dell’Alto Tirreno, incentivando spiccata variabilità su tutte le regioni dello Stivale.