La perturbazione, giunta nella giornata di ieri sul Centro-Nord, ha compiuto piccoli passi verso est, estendendosi fin sulle regioni meridionali. Il sistema perturbato terrà in scacco tutto il Paese per diversi giorni, poiché si va legando a doppio filo con una ciclogenesi nei pressi della Sardegna, destinata a restare quasi stazionaria nel corso delle prossime 48-72 ore.
Il moto rotatorio in senso antiorario delle nubi si può già notare, al largo delle coste sud/occidentali della Sardegna, da una moviola in movimento del Satellite. La vicinanza del nucleo freddo depressionario determina instabilità sull’Isola, con rovesci e temporali sparsi, di maggiore consistenza sui settori occidentali.
La struttura frontale sta agendo invece poco più ad est, alimentata da un flusso fortemente instabile di correnti sud/occidentali in quota. Una serie di nuclei temporaleschi autorigeneranti stanno tuttora portando fenomenologia molto intensa lungo alcune zone costiere del Lazio e della Campania Settentrionale. Non sono mancate persino violente grandinate, come quella che si è abbattuta in mattinata su Civitavecchia.
Nubifragi d’inaudita violenza hanno colpito anche la Campania durante la mattinata, in particolare le province di Napoli e Caserta. Sul capoluogo partenopeo sono caduti oltre 50 millimetri di pioggia, con ovvi disagi alla circolazione in tilt e numerosi allagamenti, tanto che in alcune zone le strade si sono trasformate in veri e propri fiumi. Le notevoli piogge cadute oggi rappresentano il primo cospicuo accumulo del mese, in quanto la Campania non è stata direttamente colpita dalle recenti ondate di maltempo.
Altre celle temporalesche hanno colpito salernitano e zona del Cilento, mentre ulteriori ammassi nuvolosi convettivi stanno colpendo la Sicilia Orientale risalendo fin verso il Salento, sotto la spinta delle forti correnti in quota provenienti da sud/ovest. Aria mite ed umida continua a scorrere nei bassi strati su tutto il Meridione, con alcune località della Sicilia ancora al di sopra dei 20 gradi, nonostante la nuvolosità ed i fenomeni.
Il fronte caldo continua nel contempo ad interessare parte del Nord, in particolare il Triveneto, con conseguenti piogge incessanti e battenti. Come previsto dalle stime dei modelli matematici, il Friuli Venezia Giulia risulta essere la regione più colpita dalle precipitazioni. Nonostante queste zone siano relativamente abituate alle grandi piogge, si segnalano alcuni disagi per allagamenti di abitazioni ed interruzione di collegamenti viari su alcuni comuni della provincia di Udine. Fino a metà giornata, le rilevazioni della rete meteo regionale mostrano alcune stazioni meteo molto vicine ai 100 millimetri, come quelle di Cervignano del Friuli (UD), Gorgo la tisana (UD), Lignano (UD) e Piancavallo (PN).
Frequenti le nevicate in atto sull’Alto Adige e sull’area dolomitica, in media al di sopra dei 1200-1400 metri. Un miglioramento è invece in atto sulle Alpi Occidentali, ma nei prossimi giorni il miglioramento si estenderà alle restanti zone alpine ed a gran parte del Nord. Le temperature resteranno piuttosto miti nel week-end sui crinali montuosi, più fresche lungo le zone vallive esposte ad inversione termica. Un possibile abbassamento termico è probabile nel corso della prossima settimana: se anche non dovessero verificarsi precipitazioni di rilievo, il calo termico sarebbe molto utile per rafforzare l’abbondante manto nevoso caduto con abbondanza in quota.