Le regioni Settentrionali e in parte le Centrali si sono risvegliate sotto cieli parzialmente nuvolosi, a tratti lattiginosi. La presenza di stratificazioni e qualche annuvolamento sui rilievi alpini testimonia l’influenza che il flusso perturbato atlantico sta riuscendo ad esercitare seppure in minima parte. Vaste perturbazioni stanno infatti transitando appena oltre l’arco alpino, mosse da due distinte figure di Bassa Pressione posizionate su livelli continentali differenti. L’azione principale è quella che si trova nella sua posizione classica oceanica, vale a dire sull’Islanda. Quella secondaria è mossa da un vortice ciclonico che invece trova sfogo nei Paesi finnici.
Per trovare campi anticiclonici bisogna valicare il confine Baltico e giungere in Russia, oppure volgere lo sguardo a Sud e osservare un’altra struttura stabilizzante a protezione dell’Estate in vari Paesi del Mediterraneo. L’Italia rientra tra questi, anche se l’estensione in latitudine del Bel Paese fa sì che qualche area peninsulare faccia quasi da spartiacque tra le due diverse circolazioni. Al Nord, già da ieri, s’è registrato un aumento della copertura nuvolosa e con essa sono giunti alcuni temporali, i quali sono andati a concentrarsi a loro volta nelle zone alpine.
Stamane, potendo osservare l’istantanea satellitare, non è difficile trovare una somiglianza evolutiva con la giornata di ieri. Le perturbazioni seguitano a scorrere poco a nord dello Stivale, tuttavia la minima influenza è capace di determinare la presenza di quel piccolo tappeto di nubi che abbiamo citato in apertura. Nubi che fin da subito si intensificheranno nelle regioni Settentrionali e determineranno l’insorgenza di nuovi temporali. I fenomeni di maggiore consistenza non si limiteranno ad avvolgere esclusivamente i tratti montagnosi, ma riusciranno a penetrare anche in qualche tratto padano a nord del Po. Su qualche regione non è detto che vi possano essere sporadiche precipitazioni anche al piano.
Nello specifico i fenomeni risulteranno abbastanza diffusi in Lombardia, perlomeno sino alle prime ore del pomeriggio. I temporali avvolgeranno anche le zone alpine settentrionali del Piemonte e non mancheranno degli sconfinamenti verso la pedemontana. Sul Triveneto sembra che la fenomenologia possa sconfinare verso il piano un po’ più facilmente, discendendo dai rilievi nei tratti pianeggianti friulani e probabilmente sulla Laguna veneta. Qualche altro acquazzone dovrebbe svilupparsi nell’Appennino ligure orientale indugiandovi sino a sera così come forse anche nella zona dei Laghi Lombardi e sul Friuli Venezia Giulia.
A differenza di quanto accadeva ieri i temporali dovrebbero visitare qualche landa del Centro: previste precipitazioni in Toscana, sul Lazio, sui rilievi dell’Umbria ed infine nelle aree centro settentrionali marchigiane. L’attenuazione giungerà in compagnia delle schiarite durante la sera, non prima che qualche stratificazione sia riuscita a penetrare anche in Abruzzo, Molise e Sardegna.
Restano Sud e Sicilia, area peninsulari ove la protezione anticiclonica assicurerà condizioni di tempo stabile e soleggiato. Le temperature si mantengono su valori estivi un po’ ovunque, picchi di 38 gradi potrebbero manifestarsi in Sicilia, punte superiori ai 35 gradi dovrebbero invece far visita alla Sardegna e alla Puglia. I venti provengono principalmente da Sudovest incentivando correnti favoniche nelle zone esposte adriatiche.