Come nelle attese, è ritornato il maltempo al Settentrione dopo una serie di giornate contrassegnate da bel tempo e dalle alte temperature. La responsabilità del cambiamento va attribuita all’espansione di una depressione atlantica, fino alla giornata di ieri confinata all’Europa Occidentale. L’allargamento della zona depressionaria verso est ha pertanto portato questo peggioramento sul Nord con la necessità di rispolverare gli ombrelli dagli armadi.
Una fase primaverile davvero bizzarra sulle regioni settentrionali che, dopo aver illuso in un’estate quasi incombente, ha visto invece il ritorno di una perturbazione atmosferica dall’Atlantico associata ad un inevitabile crollo termico di diversi gradi. Non solo la pioggia, ma l’arrivo d’aria moderatamente più fredda in quota ha consentito il ritorno delle nevicate sulle Alpi Occidentali, fino a quote prossime ai 1500 metri.
La perturbazione è giunta in seno ad un flusso sud/occidentale, lungo l’area di demarcazione tra l’afflusso caldo in scorrimento poco più ad est e l’aria più fredda atlantica confinata poco ad ovest sulla Francia. Le precipitazioni più intense hanno colpito il Verbano e la Zona Laghi, con apporti pluviometrici localmente ingenti (oltre 50-60 mm) per via dello stau generato dall’impatto delle umide correnti sud/occidentali contro l’Arco Alpino.
Le correnti di libeccio hanno inoltre apportato una consistente fenomenologia sul Levante Ligure e sull’Alta Toscana, soprattutto sullo spezzino ove si sono rilevati gli episodi temporaleschi più rilevanti. Sulle restanti zone dell’Italia Centrale le condizioni meteo sono risultate buone, ma anche su parte dell’Emilia Romagna, a causa dei venti di caduta dall’Appennino: Bologna e Rimini non a caso hanno toccato ben 21 gradi, valori ben più alti rispetto ai soli 13 gradi di temperatura raggiunti a Torino.
Tutto il Centro-Sud risente della parziale protezione del promontorio anticiclonico sub-tropicale che per il momento si è indebolito solo leggermente, consentendo il transito di qualche velatura. Il campo di alta pressione, unitamente all’afflusso d’aria calda dai quadranti meridionali, ha apportato un ulteriore aumento termico su tutto il Sud ed i valori più alti si sono avuti sulla Sicilia con picchi di 24 gradi sulla Sicilia. Lo stesso flusso d’aria calda è risalito ancora su parte dell’Europa Centro-Orientale, con punte elevate su alcune aree sottovento alle Alpi Austriache ed alla Baviera.
Nelle prossime ore il maltempo tenderà a concentrarsi sul Triveneto, con precipitazioni più consistenti. Nel frattempo l’arrivo d’aria più fredda in quota sta apportando diversi temporali a carattere sparso dalla Francia Meridionale verso le Alpi Occidentali, l’Alto Piemontese, l’Astigiano e l’area fra varesotto ed alto milanese. Per quanto concerne le regioni centrali, solo l’Alta Toscana è stata finora coinvolta dalle precipitazioni, ma le nubi si sono già intensificate ed in nottata sporadici fenomeni di passaggio raggiungeranno l’Umbria, il Lazio e l’Appennino Marchigiano.