INCESSANTE SPINTA PERTURBATA ATLANTICA Non è il primo violento assalto perturbato della stagionale quello che sta scuotendo in queste ore il Nord Europa, in particolar modo le Isole Britanniche. Era solo l’inizio di settembre quando erano giunti, sempre sulla medesima rotta, i resti dell’ex uragano Irene, mentre ora è la volta di Katia che sta determinando venti ancor più tempestosi, esaltati dall’enorme divario barico presente rispetto al dominio anticiclonico che non solo interessa le zone mediterranee, ma anche tutta la fascia alpina, parte della Francia e le zone balcaniche.
Nel dettaglio, ritroviamo due distinti perturbati all’assalto del Nord Europa: il primo è traslato fin verso la Finlandia e le nazioni baltiche determinando anche rovesci temporaleschi, mentre a distanza subito ravvicinata troviamo il fronte direttamente collegato al centro dell’ex uragano Katia posizionato sulla Scozia. Il fronte perturbato principale lo troviamo esteso dal nord della Francia fino alle zone meridionali scandinave, colpite da piogge localmente intense. Al seguito del fronte c’è la tipica variabilità post-frontale, che interessa il Regno Unito dove l’elemento saliente è rappresentato dai venti di tempesta, con raffiche ad oltre 130 km/h.
Tutta un’altra aria si respira a latitudini più basse: l’alta pressione mantiene saldamente in pugno la roccaforte del Mediterraneo, nonostante un parziale cedimento barico avvenuto proprio sull’Italia, per il transito sul Nord Italia della coda di quel fronte perturbato che abbiamo visto slittare nelle ultime ore verso la Bielorussia ed i settori baltici. Lievi infiltrazioni instabili si sono propagate su parte del nostro Paese, ma con effetti decisamente ridotti a parte i forti temporali della scorsa notte su zone prealpine e pedemontane, oltre a qualche piovasco un po’ più incisivo sul Triveneto: l’anticiclone ha infatti in parte sgretolato questi disturbi nuvolosi, spesso riducendoli a semplici velature. Per il resto, con il contributo del calore diurno, non è mancato lo sviluppo di qualche focolaio temporalesco al pomeriggio, in particolare su alcune aree appenniniche del Sud.
Il clima resta decisamente estivo, nonostante qualche grado in meno su parte del Centro-Nord grazie a questi spifferi d’aria più fresca e leggermente instabile. Il Sud Italia ha sperimentato i valori più elevati e di stampo pienamente estivo, per via di un contributo d’aria calda che ha spinto la colonnina di mercurio fino a punte di 35 gradi sulla Puglia Salentina. Punte termiche analoghe anche sulle aree balcaniche limitrofe, tra Bosnia e Montenegro, mentre il caldo resta il vero protagonista sulla Spagna meridionale, con picchi di 37 gradi in Andalusia.