CALDO CHE NON MOLLA LA PRESA – Luglio si è aperto all’insegna del clima rovente, tanto che la giornata di domenica (primo giorno del mese) è stata la più calda dell’anno a livello nazionale. La situazione non è mutata più di tanto in quest’avvio di settimana, nonostante aria più fresca atlantica tenda ad affluire verso le regioni più occidentali del Nord e la Sardegna. L’atmosfera resta rovente su quasi tutta Italia: in particolare le temperature si sono spinte fino a valori di 37-39 gradi tra il Triveneto e l’Emilia Romagna (qui si è toccata una punta di 40° a Faenza), complici i venti di foehn in caduta dall’Appennino ed il debole borino sceso dal Carso. Resiste il gran caldo anche sulle aree interne delle regioni centrali, anche se non si sono raggiunte le punte di 41 gradi registrate nella giornata di domenica.
PARZIALE CEDIMENTO BARICO – La spinta delle correnti più fresche occidentali, convogliate dalla nuova depressione nord-atlantica “Mina” posizionata vicino al Regno Unito, cerca di defenestrare, non senza difficoltà, l’Anticiclone Africano dal Mediterraneo. Per il momento gli sbuffi d’aria atlantica, legati ad un sistema perturbato giunto dalla Francia, faticano ad oltrepassare la parte ovest della barriera alpina, anche se stanno iniziando ad affluire su parte del Nord-Ovest, Corsica e Sardegna, dove si sono avuti i cali termici più evidenti e si è formato un piccolo minimo barico, denominato “Nadine” dall’Università di Berlino. Stiamo comunque assistendo ad un calo di geopotenziali, con la bolla d’aria calda africana costretta a traslare verso est: oltre all’Italia, sono le vicine zone balcaniche assediate dal caldo, con punte prossime ai 40° tra Bosnia e Montenegro.
TEMPORALI NON SOLO SULLE ALPI – L’indebolimento dell’alta pressione africana sta favorendo la formazione di molti temporali fin dalle prime ore del giorno, sull’Arco Alpino o in prossimità di esso. I temporali, alimentati dal flusso umido sud-occidentale, hanno interessato anche l’Alto Piemonte fino al nord della provincia di Torino, con accumuli localmente ingenti. I primi spunti temporaleschi si stanno formando, per il momento in modo molto isolato, anche sulla Val Padana, in territorio veneto sul vicentino dove le temperature sono state roventi fino al primo pomeriggio: sono segnalate grandinate localmente di forte entità. La cumulogenesi è stata molto attiva anche sulla dorsale centro-meridionale appenninica, tanto da dare origine ad isolati temporali persino sui rilievi abruzzesi e tra la Campania, la Basilicata ed i rilievi del cosentino.